"Dalla Tunisia rischio contaminazione da macchia nera degli agrumi italiani"


ROMA - Non solo dalla Tunisia importiamo ben 162 mila kg di arance, concorrenziali con la nostra stessa produzione nazionale di agrumi, ma il rischio è che insieme al frutto coltivato in nord Africa, si importi anche il pericoloso fungo Phyllosticta citricarpa. Comunemente conosciuto come “fungo macchia nera”, perché crea sugli agrumi una macchia nera che ne vieta la commercializzazione.

È un pericoloso patogeno che ha già contaminato il Sudafrica, l'Argentina, l'Uruguay e il Brasile, Paesi per i quali esiste già un blocco importazione per evitare la diffusione del patogeno anche in Europa.

In caso di contaminazione, al danno, si aggiungerebbe anche la beffa per il comparto agro-alimentare nazionale, già vessato dall’emergenza Xylella, dal virus “tristeza”, dal moscerino killer, dal cinipide del castagno e da tre anni climatici disastrosi che hanno determinato una situazione economica insostenibile per le aziende agricole. Già ampiamente vessate da una serie di pratiche burocratiche fastidiose e dai danni economici creati dall'embargo verso la Russia, che nel 2018 è costato 2,5 miliardi di euro.

A prima firma del deputato M5S Luciano Cillis, componente della Commissione agricoltura, è stata pertanto presentata una interpellanza al ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, al fine di capire la dimensione del problema, i rischi possibili e le azioni preventive già eventualmente fatte.

Il fungo patogeno, ha affermato il Ministero, «è stato intercettato negli scorsi mesi di marzo e aprile dalle competenti autorità fitosanitarie francesi, in 7 spedizioni di frutti di agrumi provenienti dalla Tunisia (arance e limoni)», tanto da dover subito rafforzare i controlli su tutti i quantitativi importati. Al momento, ha ancora precisato il Ministero, «si sta interagendo anche con il Comitato fitosanitario permanente della Commissione europea a Bruxelles, mentre la Tunisia ha interrotto le esportazioni in maniera precauzionale, riservandosi di fornire dettagliate informazioni in merito alle indagini che sta conducendo in tutte le sue aree produttive di agrumi».

Le indagini tunisine saranno seguite anche dalla Commissione europea, al fine di valutare la situazione, il rischio fitosanitario e l'efficacia delle misure previste, prima di valutare «l’adozione di precise misure fitosanitarie all’importazione di agrumi dalla Tunisia, in aggiunta a quelle già in vigore per i frutti di agrumi provenienti dagli altri Paesi terzi contaminati». Così in una nota Luciano Cillis, Portavoce M5S, Camera dei Deputati.