Prima Categoria. Squadre materane ai nastri del ritorno. E il Sassi Matera ora vuole il riscatto

(da sx l'allenatore Contangelo con il presidente Santorufo)

di Roberto Berloco - Matera. Nell’urbe che fu del Senatore Domenico Ridola, in tema di calcio, si vive ancora di felice memoria, quando si cerca un riflesso di gloria, pensando all’unica stagione trascorsa in serie B, ben quarant’anni fa, sotto la presidenza dell’indimenticabile Franco Salerno. Ed è così a maggior ragione adesso, che l’equipe ufficialmente rappresentativa del secondo capoluogo di provincia lucano, con la denominazione U.S.D. Matera Calcio 2019, ha dovuto riprendere la propria marcia dall’ultimo dei gradini che la F.I.G.C. prevede per le competizioni calcistiche di Basilicata.

Oggi, però, quasi a voler compensare il vuoto di grande calcio che s’avverte nella quotidianità cittadina, ci sono anche altre due squadre che indossano la divisa biancazzurra. Due che, nel loro nome, tengono iscritto quello del cuore più antico della città, ovvero del luogo che serba intatto il segno d’una umanità che ha lasciato traccia dei suoi primi passi nella storia, quello universalmente noto come Sassi.

Sassi Matera e Città dei Sassi, queste le formazioni. Due che, in comune, però, non tengono solamente quel nome così prezioso, ma pure la militanza in Prima Categoria.

Ora, sia pur detto alla maniera di premessa: malgrado la notevole distanza che, ancora, corre dalla zona aurea del calcio nazionale, il quarto livello dilettantistico porta in seno quel certo sapore di agonismo che, nutrendo di sé ogni partita, introduce, in chi la pratica, una prima soglia concreta al sogno di gareggiare nelle tre serie che fanno capo al professionismo.

Questo accade perché, a differenza delle altre due ultime Categorie, dove le aspirazioni sono mitigate da un sentimento predominante di sano divertimento domenicale, per giunta accessibile anche a chi non possiede, necessariamente, un sufficiente tasso di completezza atletica o tecnica, la Prima presuppone una discreta selezione già avvenuta, insieme ad una determinata, giustificata ambizione a prendere il largo verso rotte più impegnative o, se si vuole, a scalare altri tre pendii (Promozione, Eccellenza e Serie D), per giungere finalmente alla prima delle vette dei campionati professionistici.

In Prima, attenersi doverosamente ad una certa barra di rendimento, sostituisce il classico dare il massimo di se stessi o il tipico fare del proprio meglio, che sono i princìpi mediamente regnanti nella Categorie più in basso. E questo è tanto più valido per il Sassi Matera ed il Città dei Sassi, su cui grava la responsabilità di essere le uniche punte avanzate del calcio materano, l’unico segno vivo di rango nel contesto sportivo cittadino.

Se, da una parte, però, sono in gioco grandi e comprensibili aspettative, lo sguardo, in ottica di accesso alla Promozione, alla classifica del Girone B - quello dove le due squadre sono inserite - sembra, per ora, confortare nella direzione solo di una speranza, più concreta per il Città dei Sassi e più ardua, ma non per questo impossibile, per il Sassi Matera.

La prima, con i suoi ventuno punti e, tra il paio di materane, meglio figurante in termini di posizione, staziona infatti a tre lunghezze dalla zona play off, con uno scarto di tredici punti rispetto all’attuale prima e di dodici rispetto alla seconda. Naturalmente, sullo stesso piatto della bilancia, pesa tutta la fase del ritorno, con un robusto punto interrogativo a troneggiare per il lungo percorso che separa dalla conclusione del campionato e, dunque, con un margine ancora integro che possa esserci un vantaggioso rimestamento di carte in tavola.

“Ho riformato la squadra” - dichiara Fortunato Martoccia, presidente del Città dei Sassi - “con giocatori importanti e di qualità come, ad esempio, il bomber Lorenzo Ramundo o l’attaccante Antonio Nasca, ma voglio ricordare anche il lavoro dei due allenatori Valerio Di Giacomo e Gianfranco Onofrio. Mettendoci molte energie personali affinchè si faccia bene, credo di avere messo su una formazione che possa giocarsela a viso aperto con qualunque altra. Abbiamo concluso l’andata con una vittoria fuori casa, ed è una partita fuori casa quella che, con l’inizio del ritorno, ci attende”.

Passando alle pagine del Sassi Matera, sembra che il riposo natalizio non abbia compromesso la motivazione a riemergere dal letargo del fondo di classifica, dove ancora stagna con un solo punto, frutto di un pareggio avvenuto in Ottobre.

Lo testimonia, durante questi passati giorni di ferie, il radunarsi del gruppo per diverse sedute di allenamento tattico, sotto la virile guida del nuovo allenatore, il ginosino Tommaso Contangelo. Ma non è questo nominativo l’unica novità nell’altra casa biancazzurra. L’assetto dirigenziale, difatti, ha conosciuto un rinnovamento notevole, che ha riguardato tutti i pomelli decisionali della società, senza contare l’innesto assai recente di unità di esperienza da quel di Grottole e dal Barese.

“Nelle ultime battute dell’andata” - svela l’avvocato Alessandro Santorufo, presidente del Sassi Matera - “abbiamo subìto paradossalmente proprio da alcuni dei nostri stessi calciatori, che si sono dedicati ad un ammutinamento dal tono vendicativo. Lungi dall’impressionarci, abbiamo dopo riscontrato che non solo, di questo evento, non è stata influenzata la resa complessiva della squadra, ma addirittura si è registrato un netto miglioramento nella prestazione in campo. Probabilmente rappresenta il nostro, uno dei pochi casi fortunati nella storia calcistica, in cui la zavorra si è liberata della nave e non il contrario”.

“Abbiamo due obiettivi all’orizzonte” - continua ancora Santorufo. “Il primo, che riteniamo più alla portata, è la salvezza. Ci crediamo fermamente e realisticamente, al punto da mettere la mano sul fuoco. L’altro è quello di raggiungere i play off. Per questo, rincuorati anche dalla bella vittoria in un’amichevole avvenuta ieri contro una rappresentativa del Trebisacce, contiamo sull’intero ritorno, che affronteremo con un organico rigenerato e alquanto motivato. Puntiamo all’avanzamento di categoria, lo sappia chi ci dà già per retrocessi!”.

E se, come affermava lo scrittore Albert Camus, è vero che “non c’è altro posto del mondo, dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”, allora non resta che attendere questo nuovo torno di campionato alle porte, con la partita d’ingresso fissata al 12 di Gennaio. Anche perché è ancora tanta, nella comunità locale, la voglia di rivedere il Bue di nuovo onorato nell’ambito di quello che è lo sport più popolare e più seguito nel Paese, al punto da riflettere nei più, una porzione d’esistenza e da contendersi, con le scelte interiori d’ogni giorno, una sostanziosa fetta di coscienza, accumunando naturalmente, magicamente, senza distinzione d’età o di classe sociale.