Coronavirus: Ue chiude le frontiere, solo un caso in Cina


Cresce la diffusione del Coronavirus in Europa, dove in diversi Paesi si assiste all'escalation iniziata in Italia. E' stata proprio la situazione nel Vecchio Continente tra i temi al centro della videoconferenza dei leader del G7 in cui è stato concordato di fare tutto il possibile per garantire la crescita. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha anticipato ai suoi partner di aver proposto "una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l'Ue, per trenta giorni, ma da prolungare se necessario", un blocco soggetto ad esenzioni per cittadini europei che tornano a casa, ma anche per personale sanitario e ricercatori, ha come obiettivo quello di "non appesantire ulteriormente i sistemi sanitari", ha spiegato von der Leyen, che domani ne discuterà con i capi di Stato e di governo convocati per un consiglio straordinario, sempre in video.

E centomila agenti tra poliziotti e gendarmi verranno dispiegati in Francia per piazzarsi ai posti di blocco fissi e mobili nel quadro delle misure coercitive annunciate dal presidente francese Emmanuel Macron contro il coronavirus: lo ha detto il ministro dell'Interno, Christophe Castaner.

Intanto la Cina ha registrato ieri un solo caso a Wuhan, focolaio del coronavirus, e altri 20 di contagio di ritorno. Secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), i morti sono stati 13, di cui 12 nella provincia dell'Hubei - di cui Wuhan è capoluogo - e uno in quella di Shaanxi. Tra i casi mortali, nove sono stati rilevati a Pechino, tre a Shanghai e nel Guangdong, e uno nelle province di Zhejiang, Shandong, Guangxi, Yunnan e Shannxi. I contagi di ritorno sono così saliti a 143.