ROMA - “Sulla tutela dei lavoratori a rischio nel periodo dell’epidemia, la confusione è parecchia, e i continui cambiamenti messi in atto dal Governo in questi giorni non aiutano a rendere chiara la situazione. Dopo aver pensato a garantire un beneficio in favore di varie tipologie di lavoratori e famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Covid19, la politica dovrebbe ravvedere le posizioni di aziende dimenticate che dal mese di novembre 2019, dalla pubblicazione di una circolare da parte di INPS, a tutt’oggi ancora non vedono riconoscersi l'indennità di mobilità in deroga”.
Lo denuncia il segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera per il quale, “parliamo di una platea di migliaia di lavoratori che il Governo ha dimenticato: dipendenti dell’indotto di Termini Imerese, dell’Honeywell Azienda internazionale con decine di migliaia di ingegneri al suo servizio, Ex OM, e via scorrendo. Giusto per praticità – prosegue Spera – gli oltre 200 lavoratori dell’indotto di Termini Imerese, percepiscono una cassa in deroga di circa 450 euro al mese ossia, molto meno del reddito di cittadinanza. Come se ciò non bastasse, stanno ricevendo dall'INPS, richieste di restituzione somme a seguito di controlli sugli anni pregressi nonostante non rientrino in nessuna delle misure di sostegno attuate dal Governo: in poche parole, vivono vertenze decennali, non percepiscono alcun reddito dal mese di Giugno 2019, e come tutti gli italiani, stanno osservando le restrizioni imposte ‘senza soldi’. Altro dramma, i lavoratori dell’ex Honeywell in provincia di Chieti, azienda in attesa di reindustrializzazione con 420 dipendenti collocati fino a fine maggio p.v. con la nuova assicurazione sociale per l'impiego ( NASpI). Per quanto riguarda la vasta platea di lavoratori, come Ugl riteniamo insufficienti le risorse messe a disposizioni e troppo breve il periodo di sussidiarietà. Importante sarà capire quante risorse ed interventi il governo vorrà stanziare in un apposito decreto. Chiediamo un prolungamento degli ammortizzatori a tutti i lavoratori in NASpI come avviene con la stragrande maggioranza delle aziende Italiane affinché non subiscono tale beffa. Le ricadute su lavoratori e aziende se non adeguatamente fronteggiate saranno pesanti per tutto il sistema economico nazionale: per l’Ugl necessiterebbero di una norma, avvallata tra Ministero del Lavoro e Inps, che elargisca la cassa in deroga equivalente ad una erogazione dignitosa e non una elemosina. Il nostro auspicio – conclude Spera- è che si intervenga al più presto su questo dramma sociale affinché queste PERSONE non vengano discriminate ulteriormente sentendosi Lavoratori Italiani di serie ‘B’”.