Antropocene - OasiCinema, il cinema dell'ecologia


Terzo ed ultimo appuntamento con OasiCinema, il cinema dell’ecologia, rassegna organizzata da Zer0971 Associazione di Promozione Sociale, mercoledi 15luglio alle ore 21 presso il Cortile del Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” in centro storico a Potenza sarà proiettato “Antropocene, l’epoca umana” un film documentario di: Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier con Alicia Vikander.

’Anthropocene' è il completamento, di una trilogia di documentari sull'impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Un viaggio in sei continenti, narrato dalla voce di Alicia Vikander, per accostare i diversi modi nei quali l'uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell'Anthropocene Working Group, che ha avviato i suoi studi nel 2009, è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un'era geologica vera e propria.

I canadesi Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier ed Edward Burtynsky hanno cominciato, nel 2005, all'inizio anche con il connazionale Peter Mettler, a investigare i paesaggi trasformati dalla mano dell'uomo per arrivare a una conclusione, che è anche il punto più alto e ambizioso dell'opera.

Un film con una tesi non nuova: ovvero che l'umanità sta sfruttando, più del dovuto, il pianeta, compromettendone lo stato e con conseguenze potenzialmente ancora più gravi, ma sviluppata in maniera organica e complessa con immagini spettacolari, che siano aeree o subacquee, dal forte impatto visivo e suono che sottolinea ed enfatizza. L'uomo ha superato i limiti e questo assunto esce da ogni immagine filmata in 43 luoghi di 20 diversi Paesi.

Se documentari di questo tipo non sono nuovi, infatti diversi filmmaker negli ultimi anni si stanno dedicando a questi temi, il lavoro del trio Baichwal, de Pencier e Burtynsky si fa apprezzare per lo spessore della ricerca e per il tono che non è di denuncia, ma finalizzato a creare consapevolezza.

Uno dei meriti degli autori è collegare tra loro fatti che possono sembrare slegati, ma senza forzature.

Oltre alla cura formale nelle immagini e nel sonoro, da sottolineare il commento essenziale e senza enfasi.