Epatite C, Basilicata: modello per l’eliminazione del virus

POTENZA - “Grazie ai Medici di Medicina Generale, test salivari o rapidi sul sangue saranno somministrati a pazienti più fragili. I positivi saranno avviati per la presa in carico ai centri di riferimento, nei principali ospedali della Regione e negli ambulatori dedicati allo studio dell’HCV. Atteso un “sommerso” di circa mille pazienti. Sperando che la pandemia ci dia tregua, proseguiamo l'attività di monitoraggio e sorveglianza” sottolinea il Prof. Nello Buccianti, direttore U.O.C. Medicina interna A.O.U. San Carlo, Potenza..

Trovare nuovi pazienti da avviare ai trattamenti gratuiti per eliminare l’Epatite C in Italia: questo l’imperativo anche in Basilicata. La pandemia da Covid-19, durante il blocco di tutte le attività della scorsa primavera, ha ridotto a livello nazionale di oltre il 90% i trattamenti per l’eradicazione dell’Epatite C. Nei mesi estivi, la ripresa ha proceduto a rilento e la seconda ondata in questi mesi autunnali sta ponendo un nuovo freno. Questa situazione ha messo in discussione l’obiettivo dichiarato dall’OMS di eliminare l’Epatite C dal nostro Paese entro il 2030: un risultato reso possibile dalla disponibilità dei nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA), che permettono di eradicare il virus in maniera definitiva, in tempi brevi (8-12 settimane) e senza effetti collaterali. 

Ancora prima dei trattamenti, però, devono essere identificati i pazienti affetti dal virus, spesso non consapevoli: il cosiddetto “sommerso” si stima che ammonti a circa 300mila soggetti. Questi temi sono stati al centro in questi mesi autunnali del progetto MOON di AbbVie: una serie di webinar per mettere a confronto infettivologi, epatologi ed internisti, affinché facciano rete per trovare efficaci strategie alla luce anche di modelli locali che già abbiano dato risultati interessanti.

ELIMINAZIONE MICRO E MACRO. IL MODELLO BASILICATA: DA QUI PARTE UN NUOVO SLANCIO CON I MMG – La Basilicata si è rivelata un modello a questo proposito. Istituzioni e clinici sono infatti riusciti a fare rete e la loro sinergia ha promosso un’azione che potenzialmente potrebbe portare importanti risultati. La Regione, infatti, si è dotata di un piano di eradicazione ufficialmente approvato dalla Giunta regionale che prevede dei punti fondamentali basati sulla valorizzazione del territorio, il coinvolgimento della Medicina Generale e una grande attenzione per le categorie maggiormente esposte al contagio dell’HCV. Il Documento emanato dalla Giunta regionale a fine luglio 2019 ha posto come obiettivo l'eradicazione del virus dell’Epatite C nella Regione attraverso due percorsi paralleli: una micro e una macro eliminazione.

“La microeliminazione è rivolta a quegli ambiti in cui si verifica una prevalenza della circolazione del virus - evidenzia il prof. Nello Buccianti, direttore U.O.C. Medicina interna A.O.U. San Carlo, Potenza – Questa azione interviene sulle cosiddette key populations, come tossicodipendenti e detenuti, insieme a tutte le categorie più fragili. I punti di riferimento sono dunque i SerD e gli istituti penitenziari. La macroeliminazione costituisce invece l’aspetto più innovativo e articolato: viene presa in considerazione la fascia di popolazione dei nati tra il 1945 e il 1970, in merito ai quali è emerso dagli studi epidemiologici che la prevalenza è più alta. La popolazione potenzialmente target dello screening è di 194.828 persone: con lo screening distribuito su tre anni (65mila persone per anno), considerando un’adesione del 60%, è verosimile un coinvolgimento di 30mila persone per anno (circa 2500 persone al mese). Questi soggetti verranno contattati attraverso un recall dal Medico di Medicina Generale e saranno somministrati loro i test salivari o i test rapidi sul sangue nei distretti sanitari ad hoc o presso gli stessi studi dei medici di famiglia. Tutti coloro che risulteranno positivi a questo test saranno avviati per la presa in carico ai centri di riferimento, già delineati nella piattaforma regionale e consistenti nei principali ospedali della Regione e negli ambulatori dedicati allo studio di questa infezione”.

LE PECULIARITA’ VINCENTI DELLA STRATEGIA DELLA BASILICATA - Questa strategia ha il merito di coinvolgere attivamente i Medici di Medicina Generale, che saranno attori importanti in questo nuovo percorso di eradicazione dell'infezione e che riceveranno anche un riconoscimento economico, segno di un impegno reale e non meramente teorico della Regione a eseguire questa campagna di screening. L'altro elemento spesso emerso come critico era quello dell'approvvigionamento dei test rapidi: la Regione Basilicata ha lanciato un bando per l'approvvigionamento che ha permesso di ottenerli.