Riforma Alsia, Braia: il Consiglio luogo deputato al confronto


“Sulla riforma di Alsia abbiamo chiesto e ottenuto un Consiglio regionale dedicato martedì 29 dicembre”

“Abbiamo tentato di creare una interlocuzione e di costruire un incontro tra sindacati e Governo regionale e il tentativo è andato a male. Non ci rimaneva che chiedere con forza di portare la discussione in Consiglio, che rimane il luogo deputato al confronto dove ragionare sul provvedimento approvato a maggioranza relativo al futuro prossimo dei dipendenti Alsia, a partire dal primo gennaio dell’anno nuovo”.

Lo dichiara il consigliere e capogruppo regionale di Italia viva, Luca Braia, che annuncia: “Abbiamo chiesto e ottenuto, come consiglieri di centro sinistra che si discuta il tema del passaggio dal ruolo regionale alla situazione pre-2015 per i dipendenti di Alsia, il 29 dicembre prossimo, in un Consiglio regionale appositamente convocato”.

“E’ in quella sede che il Governo regionale deve spiegare a noi ma, soprattutto ai cittadini e alle cittadine lucane, specialmente ai diretti interessati, quali sono le motivazioni che hanno portato, ricordiamo per la precisione in una notte, alla decisione. Cosa intende fare – chiede Braia - il presidente Bardi di Alsia? Quali garanzie sono date ai dipendenti che, è noto, non hanno gradito questo improvviso e repentino mutamento di gestione? Si deve ridare autonomia organizzativa all’Agenzia, quella autonomia a cui si approdò nel 2015 dopo una lunga concertazione”.  

“Quale è, invece – continua Braia - il fondamento giuridico e quale sarà la copertura economica in bilancio, soprattutto quale senso ha questo salto indietro nel tempo, senza un confronto con le parti coinvolte, con i sindacati, con il Consiglio regionale stesso, ancora una volta esautorato da una maggioranza che propone e approva norme dall’oggi al domani, senza una programmazione. E’ inaccettabile. Ci avevano detto che c’era un accordo con i dipendenti e con i sindacati, invece sappiamo solo che non è realmente andata così. Addirittura l’incontro a cui avevamo chiesto di partecipare – rimarca Braia - non è andato a buon fine e allora la discussione deve essere assolutamente fatta nei luoghi dove si prendono le decisioni”.