Safer internet day, Leggieri: oggi assume ancor più significato

POTENZA - Per il consigliere del M5s “la tutela dei minori online va ridefinita a tutto tondo, occorre un forte impegno da parte dello Stato e delle Autorità competenti, a livello nazionale e europeo”

“La pandemia ha cambiato radicalmente il nostro quotidiano e, quindi, le nostre relazioni sociali. A risentirne sono soprattutto i giovani che, attraverso la didattica a distanza, hanno aumentato la loro dipendenza da internet e da tutte le forme di comunicazione virtuali Il Safer Internet Day (Giornata per una rete più sicura), che si celebra oggi in 170 Paesi del mondo, assume quest’anno ancora più significato, in quanto è aumentata notevolmente la dipendenza dei più giovani a smartphone, pc, social e piattaforme”.

Lo sostiene il consigliere regionale del M5s, Gianni Leggieri che aggiunge: “La ricerca, presentata dal Moige (Movimento italiano genitori), sui rischi, opportunità del web e bullismo evidenzia che su un campione di circa 1200 minori, sei bambini su dieci hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due a episodi di cyberbullismo. La metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sa come comportarsi o fa finta di niente (56 per cento). I ragazzi, davanti a questi atti, si sentono arrabbiati (37 per cento), soli (25 per cento), isolati (23 per cento)”.

“Spesso – continua - le vittime di cyberbullismo vivono situazioni di profonda solitudine e non sempre si rivolgono alle autorità competenti. Sei adolescenti su dieci dichiarano di essere connessi alla rete più di 5 ore al giorno e l'utilizzo crescente della tecnologia ha purtroppo contribuito a una forte crescita degli abusi online. Il Consiglio d'Europa ha, infatti, stimato che negli ultimi anni il numero di segnalazioni di abusi sessuali online a danno di minori è aumentato esponenzialmente (da 23.000 casi nel 2010 a più di 725.000 nel 2019). Un aumento altrettanto drammatico si è verificato a livello globale: da un milione di segnalazioni per abusi sessuali online nel 2010 a quasi 17 milioni nel 2019”.

“I recenti fatti di cronaca – dice Leggieri - devono necessariamente farci riflettere sull’utilizzo del web da parte dei minori e sui rischi a cui gli stessi possono andare incontro, spesso all’insaputa dei genitori. In seguito alla notizia del decesso di una bambina di 10 anni per pratiche emulative messe in atto in relazione alla partecipazione alla piattaforma TikTok, il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti della piattaforma predetta la misura della limitazione provvisoria del trattamento, vietando l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti che si trovano sul territorio italiano per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico. La verifica anagrafica dell’età dell’utente rappresenta una delle misure per contrastare i pericoli del web. Tutto ciò impone una riflessione accurata sulla mancanza di una tutela effettiva del minore su tutte le piattaforme social e su internet”.

“La tutela dei minori online – conclude - va ridefinita a tutto tondo, occorre un forte impegno da parte dello Stato e delle Autorità competenti, a livello nazionale e europeo. Ma il ruolo più importante spetta alla famiglia e alla scuola, le due agenzie educative con il compito di educare e vigilare sulle attività online dei minori”.