Attentato a Giovanni Paolo II: un mistero lungo 40 anni

NICOLA ZUCCARO - Roma-Città del Vaticano, 13 maggio 1981. Sono da poco passate le 17.19 quando Giovanni Paolo II viene colpito da 2 colpi di pistola sparati dal turco Ali Agca, mentre era a bordo della Fiat Campagnola con cui transitava lungo Piazza San Pietro durante la consueta udienza generale del mercoledì. Il Pontefice, accasciatosi all'interno della Jeep scoperta, spingeva il servizio d'ordine al suo seguito, a trasportarlo d'urgenza presso il Policlinico Gemelli di Roma, dove veniva sottoposto ad un lungo e delicatissimo intervento chirurgico.

Mentre il mondo viveva con il fiato sospeso quelle 5 ore e mezza, felicemente superate per il Santo Padre e per tutti i credenti e non Ali Agca, immediatamente arrestato e catturato, veniva trattenuto presso la Questura di Roma, da dove fu trasferito al carcere di Regina Coeli. Iniziava per lui quel percorso detentivo che si prolungherà dal 22 luglio 1981, giorno nel quale veniva condannato all'ergastolo, dopo essere stato processato per direttissima. 

L'attentato, che coincise con la solennità dedicata a Nostra Signora di Fatima, aveva indotto a pensare che a salvarlo fu un miracolo della stessa Madonna, perchè la prima pallottola compì un'inspiegabile zig zag che risparmiò quel colpo mortale e diretto verso l'addome del Papa. Le lunghe indagini non portarono alla scoperta dei veri mandanti dell'attentato e a dominare il campo delle ipotesi fu la pista russo-bulgara, perchè pochi giorni dopo un comunicato del Sismi, poi ripreso nel settembre 1982 dalla rivista americana " Reader's Digest", indicava nell'articolo firmato da Claire Sterling i servizi segreti bulgari quali mandanti di Ali Agca su ispirazione del KGB per colpire il Papa polacco. 

Questa regia fu confermata dalla Commissione Mitrokin del parlamento italiano che nel 2004 stilò una relazione di maggioranza secondo la quale, sulla base di documenti provenienti dalla Germania e dall'Ungheria, l'attentato sarebbe progettato dai servizi segreti dell'Unione Sovietica, in collaborazione con la Stasi. Quest'ultimo, quale servizio segreto della Germania Est, con l'appoggio di un gruppo terroristico bulgaro a Roma, avrebbe contattato i Lupi Grigi, ovvero il movimento eversivo turco di estrema destra e al quale apparteneva Agca. 

Fra le altre piste, poco considerate dagli organi inquirenti, vi è quella di matrice mafiosa con la regia di Cosa Nostra. Ma a 40 anni di distanza, la domanda su chi progettò l'attentato a Giovanni Paolo, resta ancora senza alcuna risposta.