Post pandemia, Leggieri: prioritario rafforzare ospedale Venosa

POTENZA - Per il consigliere del M5s “ripensare e rafforzare la mission del San Francesco diventa imprescindibile in questa fase storica”

“La crisi pandemica sembra ad un punto di svolta ed occorre farsi trovare pronti per una ripartenza in grado di portare benefici per la cittadinanza. Per questo è importante discutere sul presente e il futuro prossimo dell’ospedale San Francesco di Venosa, che deve riaprire con servizi sanitari rafforzati in un’ottica di reale sanità di prossimità. A tal proposito, in vista anche del 21 giugno, data che con tutta probabilità consentirà alla Basilicata di entrare nella zona bianca, è opportuno pianificare la ripresa di tutte le attività nell’ospedale della città oraziana, coinvolgendo i vertici delle istituzioni locali. A partire dall’assessore alla Salute, Rocco Leone. Come all’inizio della pandemia, in questo momento bisogna avere la lungimiranza e la lucidità di scelte strategiche che abbiano a cuore la salute dei lucani”.

Lo sostiene il consigliere regionale del M5s, Gianni Leggieri che aggiunge: “Il Consiglio regionale della Basilicata nello scorso mese di marzo ha discusso e votato favorevolmente la mia mozione sull’ospedale di Venosa, già presentata nello scorso novembre.  La riapertura dell’ospedale San Francesco, nella fase post emergenziale, servirà a dare maggiori certezze per un territorio che merita sempre la massima attenzione e servizi adeguati. Il documento ha impegnato il Presidente della Giunta e l’intero esecutivo regionale al ripristino e al successivo potenziamento, al termine dell’emergenza sanitaria, di tutte le attività ambulatoriali presenti nel San Francesco di Venosa”. 

“La mozione – dice - valorizza il P.O.D. di Venosa come hub sanitario di rilevanza strategica dell'intero territorio del Vulture Alto Bradano e sostiene il potenziamento della struttura di oculistica. Inoltre, è necessario provvedere al potenziamento/implementazione di reparti di media/bassa intensità assistenziale: reparti di lungodegenza, Rsa, nucleo Alzheimer, reparto di geriatria (anche se appartenente ad una struttura ospedaliera per acuti)”.

“La pandemia – conclude Leggieri - ha stravolto anche numerose famiglie costrette a fare i conti con servizi ridotti o del tutto sospesi (penso anche al centro diurno per malati di Alzheimer operante a Venosa). Sono queste le priorità da affrontare per le quali urge il confronto tra tutti i protagonisti istituzionali. Ripensare e rafforzare la mission del San Francesco di Venosa diventa imprescindibile in questa fase storica”.