Epatite C, Vizziello: con screening si può debellare la malattia

POTENZA - Lo ha detto il consigliere regionale di Fdi partecipando alla tavola rotonda istituzionale “Alleanza contro le Epatiti” evidenziando che le prospettive di cura sono oggi sensibilmente migliorate grazie ai farmaci innovativi antivirali

“L’ Epatite C è una malattia subdola ed insidiosa nei confronti della quale, negli ultimi anni, sono stati fatti grandissimi progressi, grazie soprattutto alla scoperta dei farmaci innovativi antivirali, le cui potenzialità devono essere valorizzate attraverso gli screening diretti a garantire la diagnosi precoce e la cura di quanti sono affetti da questa patologia”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello intervenendo alla Tavola Rotonda Istituzionale “Alleanza contro le Epatiti” promossa da ACE-Alleanza contro le Epatiti, sigla che raggruppa le Società Scientifiche AISM e SIMIT e l’Associazione pazienti EpaC Onlus.

“L’epatite C” - ha spiegato Vizziello - è da un lato subdola perché spesso non dà segnali fino a quando la situazione del paziente non si aggrava, portandolo all’insufficienza epatica, alla cirrosi o al tumore del fegato e dall’altro insidiosa in virtù della sua diffusione, dal momento  che nel Paese si stima che circa il 2% della popolazione ne sia affetto, quindi più di un milione di cittadini, con conseguenze drammatiche in termini di mortalità, alla luce del fatto che fino al 2015 in Italia ogni 30 minuti moriva una persona per effetto delle conseguenze dell’HCV”.

“Le prospettive di cura per quanti sono affetti da Epatite C sono oggi sensibilmente migliorate grazie ai farmaci innovativi antivirali - ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia - che sono in grado di determinare in 8-12 settimane la guarigione dall’infezione in oltre il 95% dei casi trattati, un risultato eccezionale - ha proseguito Vizziello - che potrebbe consentirci di eradicare questa patologia, alla sola condizione di scovare attraverso gli screening tutti coloro che ne sono affetti”.

“L’ulteriore salto di qualità che dobbiamo fare - ha concluso Vizziello - è quindi quello di valorizzare queste armi efficacissime di cui disponiamo e che sono rappresentate dai farmaci innovativi, migliorando le politiche sanitarie di prevenzione, sia attraverso gli screening atti ad individuare i malati di Epatite C, sia attraverso campagne di informazione dirette a sensibilizzare vasti strati della popolazione e molte categorie professionali sui rischi derivanti da questa patologia”.