Risparmiare per ripartire: perché i buoni pasto sono un sostegno concreto per tutti


MILANO - Dopo questo periodo a dir poco imprevedibile, abbiamo assistito a un cambiamento culturale, destinato a durare, dove le nostre abitudini quotidiane sono state modificate anche in ambito lavorativo. Le aziende hanno dovuto riorganizzarsi e i dipendenti e i collaboratori hanno iniziato a lavorate esclusivamente o prevalentemente in smart working cercando un nuovo equilibrio tra la sfera lavorativa e la sfera privata.

Tutto questo ha portato a un’accelerazione del processo di digitalizzazione in tutti gli ambiti, lavorativo, privato e pratico e pensiamo a quanti hanno iniziato a fare, ad esempio, la spesa online.

La situazione sta migliorando e bisogna essere ottimisti ma il ritorno alla normalità non sarà immediato, per questo è particolarmente importante porre al centro le persone, anche nell’ambito lavorativo.

Mai come oggi, come sottolinea PierEmilio Gadda, giornalista finanziario, collaboratore de L’economia del Corriere, direttore di We Wealth e moderatore del webinar organizzato da Edenred “Ed-Talks: Risparmiare per ripartire”, i collaboratori e dipendenti hanno bisogno di essere supportati. Ma non solo: hanno bisogno di aver accesso a strumenti di sostegno concreti, che possono derivare da welfare aziendale, di cui i buoni pasto sono una delle possibili declinazioni.

Approfondisce il tema l’avvocato fiscalista Carlo Alberto Micheli, dottore commercialista e fondatore di MyAccounting.it.