Polese e Braia: "facoltà Medicina grande occasione da sfruttare"

POTENZA - Per i due esponenti di Iv occorre un “programma di investimenti decennale in un contesto complesso, puntando sul rafforzamento del capitale umano e tecnologico, sulla digitalizzazione compiuta e su una sanita di prossimità finalmente all'altezza”.

“L’inaugurazione del nuovo corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che si è celebrata stamani nell'aula magna dell’Università degli studi della Basilicata a Potenza, è la conclusione di un percorso complesso e lungo che rappresenta una opportunità per i giovani lucani e per l’intero sistema lucano della conoscenza che va gestita nella migliore maniera”. Lo dichiarano il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, e il capogruppo di Italia Viva in Regione, Luca Braia che aggiungono: “Si tratta di una ottima cosa per chi ama la nostra regione e di un elemento che apre nuove prospettive di crescita e di rilancio per un intero territorio che ha bisogno di nuova linfa per incrociare un rilancio possibile ma non certo scontato. Non basta infatti l’apertura di un corso di laurea se non gli si costruiscono intorno condizioni favorevoli. Serve innanzitutto una intesa decennale tra i vari attori istituzionali in campo per determinare scelte strategiche che puntino alla specializzazione in alcuni ambiti complementari a tutto quello che succede ed esiste nelle altre regioni”.

E ancora proseguono i due esponenti di Italia Viva: “Essere arrivati al taglio del nastro di un percorso che, ricordiamo, non è nato dall'oggi al domani ma partito ben 15 anni fa con diversi protagonisti istituzionali, è sicuramente una soddisfazione per una intera comunità. Sbaglia per questo, chi dovesse immaginare di attribuirsi tutti i meriti. In ogni caso si colma inoltre anche un deficit storico, essendo la nostra regione l'unica sprovvista di un corso di laurea in Medicina, che va ad arricchire e qualificare tutto il sistema sanitario lucano messo a dura prova negli scorsi due anni per l’emergenza pandemica”.

“Ad ogni buon conto - concludono Polese e Braia - la sfida ora va vinta anche in termini di qualità, di programmazione e di tenuta finanziaria dell’ateneo lucano. Tacere sulla complessità di tutta la questione non sarebbe saggio ma bisogna immaginare tutto in contesto di lancio del nuovo, puntellando l’esistente e guardando in prospettiva a quello che vorremmo fosse la Basilicata e il suo sistema sanitario e universitario tra 10 o 20 anni. Perché Medicina va ancorata a una dimensione, quella lucana, che non brilla certo di luce propria. La sanita lucana attuale, purtroppo, è ridotta ai minimi termini e speriamo siano tutti d'accordo che non sarà la nuova facoltà universitaria a farla resuscitare in quanto i suoi effetti si vedranno solo in un futuro non immediato. Di certo oggi va detto grazie al Governo guidato da Mario Draghi che ha concesso alla Basilicata una grande chance che va colta programmando bene gli investimenti, puntando sul rafforzamento del capitale umano e tecnologico, sulla digitalizzazione compiuta e su una sanita di prossimità finalmente all'altezza”.