“I ragazzi di don Bosco” sul caso di violenza su minore verificatosi nel proprio rione

 

POTENZA - Ha scosso l’opinione pubblica il caso del minore rimasto vittima di una tentata violenza alle spalle di piazza Don Bosco, al rione Risorgimento di Potenza. Su quanto accaduto sono in corso indagini da parte di Carabinieri. 

Sull’episodio intervengono con una lettera inviata in redazione “I ragazzi di don Bosco” – cosi si firmano – precisando di non essere collegati a nessuna associazione o alla stessa parrocchia.

Si legge nella lettera:

“Siamo un gruppo di ragazzi, un gruppo di amici ‘qualunque’, che sono cresciuti e che continuano quotidianamente a frequentare il quartiere Risorgimento di Potenza e la sua piazza centrale, Piazza Don Bosco.

In un momento così delicato in cui la nostra città, e purtroppo in particolare il nostro quartiere, continua ad essere centro di avvenimenti negativi, ci sentiamo interpellati nel richiamare l’attenzione su una tematica per noi chiave quale l’educazione e la crisi valoriale che ci attanaglia.

Vogliamo, prima di tutto, condivid­ere la nostra solidarietà nei confronti della famiglia del piccolo bambino e a lui virtualmente trasmettere tanta forza. Riteniamo grave ciò che è successo, deprecabile e non discutibile, da condannare.

Siamo cresciuti in questa piazza, in particolare nell’oratorio salesiano, e siamo stati educati all’amore per il prossimo. Siamo rammaricati e preoccupati, consapevoli come chiunque di noi poteva essere al suo posto. Queste vicende fanno male alla comunità tutta, penalizzando gravemente anche le attività che contribuiscono alla crescita economica e sociale del nostro quartiere.

La GIUSTA condanna all’accaduto, non deve portare l’opinione pubblica e la popolazione a ghettizzare un luogo. Dobbiamo lavorare tutti per contribuire alla crescita valoriale ed educativa dei bambini e dei ragazzi dei nostri quartieri così da essere esempio vero.

Da parte nostra c’è la totale disponibilità ad adoperarci per l’educazione a quei valori e principi che devono contraddistinguere la nostra società: buon senso, rispetto e amorevolezza.

A chi vive i nostri ambienti, chiediamo collaborazione. Il cambiamento non è richiesto solo ai giovani, in gran parte vittima del sistema, ma anche a genitori, scuole e alle Istituzioni per non essere complici della confusionaria situazione valoriale.

Il nichilismo non ci è mai appartenuto e non vogliamo permettere in nessun modo che sia questa la via da perseguire. Chiediamo, quindi, una maggior attenzione e presenza da parte di tutti, comprese le forze dell’ordine, più volte sollecitate dalla Chiesa e dalle Istituzioni affinché insieme si punti a costruire la società del futuro fatta di sani valori.”

Firmato I ragazzi di Don Bosco