“Nelle settimane scorse avevamo acceso i fari sul pasticcio amministrativo sorto sulla realizzazione di 64 alloggi di edilizia convenzionata agevolata nel Comune di Potenza previsti da un avviso pubblico dell’ATER. Un progetto risalente addirittura al 2011 e che oggi sembra essersi arenato a pochi metri dal traguardo per via del solito contenzioso”. Lo evidenzia il consigliere regionale Gianni Perrino (M5s) che aggiunge: “Per ottenere maggiori chiarimenti avevamo deciso di chiedere conto al dipartimento regionale competente visto e considerato che la costruzione degli alloggi era assistita da un contributo in conto capitale, concesso dalla Regione Basilicata in attuazione del Programma di Edilizia Residenziale Pubblica Agevolata, approvato dal Consiglio regionale con provvedimento n. 896 del 12.01.2005. Dalla risposta ottenuta dalla Regione emergono alcuni elementi che non fanno presagire ottimismo”.
“La Regione – sottolinea Perrino - dichiara che nel 2018 ha ricevuto una richiesta da parte dell’Ater di Potenza al fine di ottenere un’anticipazione pari al 35% del contributo riconosciuto. A tale richiesta la Regione ha risposto richiedendo alcune integrazioni documentali che l’ATER Potenza non risulta aver trasmesso. A tutto questo si aggiunge la mutata composizione dell’ufficio regionale competente che, al momento, non permetterebbe di ricostruire integralmente l’iter amministrativo della vicenda. Interlocuzioni informali confermerebbero la sostanziale interruzione dei lavori per via di non meglio specificate criticità contrattuali sorte tra ATER Potenza e la ditta appaltatrice. Prendiamo atto dell’ennesimo cortocircuito amministrativo che blocca opere pubbliche che coinvolgono direttamente i cittadini che hanno partecipato al bando, versando anche un acconto del 20% sul costo convenzionale dell’alloggio”.
“A quasi 12 anni dall’avvio di questo bando è arrivato il momento di sentire come intende muoversi l’ATER Potenza per portare a compimento questo progetto. Per questo abbiamo ritenuto indispensabile chiedere dei chiarimenti all’azienda stessa. È inconcepibile – conclude Perrino - che dopo così tanto tempo un’opera giunta quasi al compimento rischi di trasformarsi nell’ennesima cattedrale nel deserto, alla mercé di vandali ed intemperie, con annesso sperpero di denaro pubblico”.