Autonomia differenziata, Pagano (Pd): Sud svantaggiato sotto ogni punto di vista. Autonomia sarebbe la fine senza una chiara definizione dei LEP


BARI - “Sull’autonomia differenziata dispiace rilevare che anche Fassino si lasci andare a banalizzazioni che nascondono la complessità della questione. Di più, questo tipo di ragionamenti sono parte sostanziale delle sconfitte, elettorali e non, del Partito Democratico.” Lo dichiara Ubaldo Pagano, deputato pugliese del PD.

“I divari tra Sud e Nord Italia - prosegue Pagano - sono uno dei motivi principali della mancata crescita del Paese, oltre ovviamente a rappresentare una condizione di grande svantaggio per i cittadini meridionali in termini di beni e servizi pubblici a disposizione. Il nostro Paese negli ultimi vent’anni ha fatto ben poco per migliorare la situazione. Tra spesa storica prima e autonomia differenziata senza la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni poi, il rischio è di aggravare enormemente la crepa nella penisola. Oggi il Sud Italia è ancora raccontato come non meritevole di essere destinatario delle stesse risorse stanziate, tanto in termini di investimenti pubblici quanto in fatto di servizi garantiti ai cittadini, perché non sarebbe capace di spenderli. E dietro questa narrazione pretestuosa si dimentica di sottolineare che le Regioni del Mezzogiorno devono garantire gli stessi servizi di quelle Settentrionali avendo meno dipendenti pubblici".

"Gli esempi - spiega - si sprecano: dalle gravi lacune infrastrutturali alla mobilità passiva in sanità tra le regioni, dai posti negli asili nido al numero di dipendenti pubblici. Tutti dati che vedono il Mezzogiorno molti passi indietro rispetto al Nord e che si traducono nella disoccupazione altissima, nella crescita bloccata, in una parte di Paese che non riesce ad esprimere il suo potenziale. Certo non mancano inefficienze e perversioni assistenzialiste, ma quelle vanno individuate e denunciate con coraggio. Ed invece li si utilizza come base culturale per continuare ad allargare i divari territoriali. Basti pensare a quanto persino Eurispes, confermando quanto da anni afferma Svimez, ha evidenziato di recente: nei primi 20 anni del ventunesimo secolo al Sud sono stati sottratti oltre 900 miliardi di euro di investimenti pubblici. Tutto questo - conclude Pagano - deve far riflettere, soprattutto all’interno del nostro Partito - chi pensa che la questione meridionale sia solo un mal di pancia da piagnoni. Noi non ci stiamo più ad assistere a queste ricostruzioni caricaturali anche perché non fanno il bene del PD e del campo progressista. Siamo certi che una volta definiti i LEP le risorse per garantirli saranno quasi tutte ad appannaggio del Mezzogiorno da indurre i cantori di questo nuovo luogo comune, chiamato autonomia differenziata, a rinunciarci.”