Sanità, Consiglieri Pd: Non si adottino altri artifizi contabili

 



"Non era mai accaduto nella storia della Regione Basilicata che il Presidente fosse nominato commissario ad acta per trovare la copertura alle spese della sanità ed approvare i bilanci delle aziende sanitarie". 

E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali del Partito democratico Piero Marrese, Roberto Cifarelli e Piero Lacorazza a seguito della decisione del Ministero della Salute.

"Continuare a minimizzare, come fa Bardi, una situazione gravissima tentando di spacciarla come ‘normale amministrazione’ è da irresponsabili. Entro il 30 maggio – sottolineano Marrese, Cifarelli e Lacorazza - il commissario ad acta Bardi dovrà trovare le coperture finanziarie, recuperando somme certe, liquide ed esigibili dal bilancio regionale per evitare che l’unica regione del Sud che fino ad oggi non è mai stata in piano di rientro costringa il Ministero della Salute a prendere drastici provvedimenti per riportare alla normalità la sanità lucana, che significherà blocco delle assunzioni e taglio dei servizi sanitari con la conseguenza di una sanità oggi messa male e domani messa peggio. Bardi, deve reperire le somme per tappare il buco e deve spiegare il perché di un deficit 2023 di oltre 85 milioni. Vigileremo affinché non vengano adottati altri artifizi contabili e di illegittimo spostamento del deficit agli anni successivi. I lucani hanno il diritto di capire perché a fronte di uno sforamento della spesa la qualità dei servizi sanitari risulta più scadente tanto da doversi curare fuori regione”. 

“Ammesso che si riesca – affermano i consiglieri del Partito democratico - la scelta di sanare il deficit della sanità con i fondi delle compensazioni ambientali destinati alle imprese ed al lavoro significa scambiare l'ambiente con la salute e significa cancellare il futuro per le giovani generazioni costrette ad emigrare. Infine il Presidente deve anche dire cosa sta facendo affinché il disavanzo 2023 non si verifichi anche nel 2024 e quali misure sono state messe in atto per tenere sotto controllo la spesa. La nostra preoccupazione aumenta, poi se consideriamo che a brevissimo la Corte di Appello proclamerà gli eletti nel nuovo Consiglio regionale e di conseguenza la Giunta attuale cesserà le proprie funzioni. Chi approverà le eventuali variazioni di bilancio per consentire di spostare risorse dai vari capitoli e ‘tappare il buco’ nella sanità? I poteri del commissario ad acta Bardi non arrivano a tanto. Ci auguriamo - concludono i tre consiglieri - nell’interesse dei lucani, che tutto si possa risolvere in modo positivo, ma nelle mani di Bardi e Fanelli noi non avremmo affidato neanche un soldo bucato”.