Fabio Gimignani, crudo e reale nella nuova raccolta ''Ossi di seppia per coccodrilli 3''



Cinico, melenso, sognatore, perverso, giusto e crudele. Ecco cosa traspare dagli undici racconti contenuti in questa terza raccolta, nella quale l'autore Fabio Gimignani si produce in un gran varietà all’insegna di una personalità (almeno per quanto concerne l’ambito della scrittura) decisamente schizofrenica.

L’autore spazia tra dolcezza e pura cattiveria con la nonchalance del coccodrillo, che ora spalanca le fauci per consentire a un piccolo uccellino di nutrirsi, ora le serra con violenza per porre fine a una vita; ma sempre e comunque avendo come unico scopo il proprio benessere e la perpetuazione della specie. E gli ossi di seppia? Quelli siamo sempre noi: leggeri, fragili e in balia di qualsiasi onda si infranga con un po’ più di irruenza sulla battigia.



INTRODUZIONE

Ne è passato di tempo dalla pubblicazione di “Ossi di seppia per coccodrilli 2”.

Sono successe tante cose e il mondo, anche se può sembrare una frase fatta buttata lì tanto per fare scena, è cambiato, sia che si voglia ammetterlo, sia che si voglia negarlo.

Abbiamo superato con dolore una pandemia che ha lasciato tracce indelebili nel tessuto sociale, politico ed economico di cinque continenti; ci siamo confrontati e scontrati su temi dei quali fino a poco tempo prima non sapevamo assolutamente nulla, basandoci in larga parte su quanto appreso attraverso chi – da ambo le parti – ha avuto più interesse a coltivare il caos che la conoscenza; abbiamo assistito a un totale stravolgimento delle regole, osservando allibiti l'ascesa di personaggi senza arte né parte al ruolo di veri maître à penser, novelli alfieri di filosofie in confronto alle quali il puro nichilismo assurge a livelli a dir poco aristotelici.

Ma abbiamo continuato a fare le uniche due cose di cui l'essere umano è capace al di là e al di sopra di qualsiasi condizionamento indotto dalla mutazione dell'ambiente: abbiamo amato e odiato.

Visceralmente.

Con tutto il nostro essere.

Privi di qualsivoglia forma di razionalità.

Ecco i coccodrilli che sono in noi: esseri primordiali guidati da un pensiero elementare – ma non certo per questo meno efficace – volto unicamente alla sopravvivenza da garantirsi attraverso la soddisfazione di bisogni atavici.

Ma il cervello rettile è capace di amare?

E il cuore è capace di odiare?

Forse, ma in questo eterno gioco di scambio delle parti, solo coloro i quali riescono ad adattarsi al cambiamento facendoselo scivolare sulla pelle hanno una speranza di sopravvivere; esattamente come quei coccodrilli che non conoscono crudeltà o amore, ma agiscono da millenni secondo i dettami di una Natura al di sopra delle parti e funzionale unicamente a se stessa.

Tutto ciò è cinico?

No: è la pura essenza della vita, che può essere accettata come qualcosa di ineluttabile contro la quale non vale la pena lottare, o come un'eterna condanna da scontare piangendo e levando sguardi carichi di odio verso un cielo che, probabilmente, non è nemmeno al corrente della nostra esistenza.

Personalmente continuo a credere che scrivere sia ancora il modo migliore per esorcizzare quelle paure troppo profonde da gestire e quei sogni troppo grandi da realizzare, con l'intima convinzione che proprio scrivendo e raccontando storie potremo vincere sulle une e sugli altri.

O almeno ci avremo provato, senza permettere a nessuno di decidere per noi quale sia l'odio e quale l'amore.

“Ossi di seppia per coccodrilli 3” è una raccolta di pensieri ora lievi, ora gravi, nella quale ho riversato le sensazioni più potenti che mi hanno accompagnato in questi ultimi anni, calandomi di volta in volta nel pensiero di chi colpiva la mia immaginazione; quindi non prendete per oro colato quello che ho scritto attribuendomi appartenenze a schieramenti estremi di pensiero... in realtà sono solo un menestrello senza liuto che si diverte a raccogliere pensieri e sensazioni per trasformarli in storie da cantare a chi è troppo occupato a essere concreto per permettersi di sognare.

I coccodrilli continuano a camminare indifferenti tra noi; erano qui prima che arrivassimo e senza dubbio ci sopravviveranno, ma anche gli ossi di seppia sono ancora lì, sulla battigia, in attesa di un'onda che li porti via con sé nel mare infinito o di una mano gentile che li raccolga per intagliarvi sopra un fiore.



FABIO GIMIGNANI: conosciamo l'autore

Fiorentino, classe 1965, trent’anni di esperienza nella comunicazione.

Pubblica nel 2016 il romanzo Origami. Sempre nel 2016 cura l’antologia Il giardino delle meraviglie, inserendovi due suoi racconti, e pubblica la prima raccolta Ossi di seppia per coccodrilli. Nel 2017 crea e coordina l’antologia Masquerade, per la quale scrive due racconti e, nel 2018, vedono la luce i romanzi La valle dei cedri e Gli artigli delle farfalle. Nel 2019 pubblica la nuova raccolta di racconti Ossi di seppia per coccodrilli 2 e il romanzo Zeppelin.

Per la collana “Il tuo Carosello”, pubblica nel 2022 i romanzi brevi Una rosa nel buio e Bella da morire, ai quali va ad aggiungersi, nel 2023, George Rapier e l’anfora di Aranth, tradotto successivamente per il mercato americano.




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