Protezione civile, sisma e fragili da proteggere



Un “buona pratica” da esportare nel resto d’Italia. La Basilicata fa scuola in tema di Protezione civile e, in particolare, di prevenzione e messa in sicurezza dei “fragili” in caso di terremoto. Su iniziativa dell’ufficio di Protezione civile della Regione Basilicata, d’intesa con il Comune di Potenza, la Direzione generale della salute e le politiche della persona, l’Asp e le associazioni di volontariato, il 17 aprile scorso si è svolta a Potenza un’esercitazione con l’obiettivo di incrementare la resilienza della popolazione fragile in caso di terremoto. Nell’attività sono stati coinvolti il centro Aias di Potenza, l’Unitre, alcune donne in gravidanza, mamme con figli molto piccoli e due classi dell’istruzione superiore “Da Vinci-Nitti” di Potenza per un totale di settanta partecipanti. Tutte le persone coinvolte sono state istruite a mettere in atto comportamenti di autoprotezione in caso di calamità naturale.

Per illustrare le risultanze dell’esercitazione, questa mattina si è svolto un incontro nella sede del centro Aias di Potenza a cui ha partecipato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, invitato nel capoluogo lucano dal sen. Gianni Rosa che ha coordinato l’iniziativa.

La presenza del ministro è stata l’occasione anche per fare il punto sull’ultima emergenza che riguarda il territorio lucano, la siccità, per la quale la Regione Basilicata ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale: “E’ una pratica che sarà subito istruita – ha assicurato Musumeci – e il Consiglio dei ministri valuterà il da farsi”. Dalla carenza idrica in Basilicata alla furia dell’acqua dell’Emilia Romagna: “La verità – ha proseguito il ministro – è che quando arriva la stagione della pioggia siamo tutti in apprensione perché la fragilità del territorio nazionale non conosce confini, dal Nord al Sud si è soggetti a frane, inondazioni, alluvioni. E questo la dice lunga sulla capacità di mettere in sicurezza il territorio. Ce ne ricordiamo solo quando ci sono i morti e, invece, l’opera di prevenzione strutturale andrebbe condotta sempre e prioritariamente in tempi di pace. Non so quando riusciremo a convincerci di questa necessità. Ci vorrebbero meno polemiche e più lavori e fatti concreti perché, purtroppo – ha concluso il ministro – andrà sempre peggio a causa del cambiamento climatico che ci costringerà a subire sempre più eventi estremi”.

Intervenendo all’incontro di oggi, l’assessore regionale alle Infrastrutture, reti idriche, trasporti e Protezione civile, nonché vice presidente della Giunta regionale, Pasquale Pepe (che ha portato, con l’assessore Cosimo Latronico, i saluti del presidente Vito Bardi, assente per impegni istituzionali) ha ringraziato i volontari e l’ufficio della Protezione civile “di elevatissima qualità, tanto umana quanto professionale e istituzionale. L’ufficio – ha aggiunto Pepe – ha bisogno di maggiore forza dal punto di vista del personale. Lavoreremo nelle prossime ore perché la loro richiesta motivata sia soddisfatta”.

In merito allo stato di emergenza per la crisi idrica, Pepe ha evidenziato che l’istanza è stata trasmessa dalla Regione alla Protezione civile nazionale già da un paio di settimane: “Aspettiamo che l’istruttoria preventiva – ha precisato l’assessore – sia ultimata per poi consentire alla pratica di arrivare nelle mani del ministro confidando in una risposta celere. Ci troviamo di fronte a uno scenario complicato. Abbiamo acqua ma non le infrastrutture in grado di accumularla ed è su questo aspetto che lavoreremo attraverso progetti e finanziamenti per evitare ciò che sta accadendo in queste settimane, con la siccità che mette in difficoltà imprese e famiglie. Purtroppo l’orizzonte resta ancora cupo: se guardiamo alle previsioni meteo dei prossimi giorni – ha concluso Pepe – dobbiamo aspettarci un’ulteriore stretta sul fronte dell’erogazione idrica, alzando il nostro livello di attenzione”.

All’evento di questa mattina ha partecipato anche l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, che è tornato a focalizzare l’attenzione sul tema della giornata elogiando la collaborazione tra i fragili e la Protezione civile per gestire i sistemi di intervento in situazioni di emergenza: “Il Dipartimento Sanità della Regione ha svolto un ruolo fondamentale nel coinvolgimento diretto delle persone fragili, in collaborazione con l’Aias, per prepararli adeguatamente a gestire situazioni di crisi. Attraverso attività di formazione e simulazioni pratiche, abbiamo garantito che anche le categorie più vulnerabili siano pronte a rispondere in modo sicuro ed efficace in caso di emergenza. Questo progetto – ha precisato Latronico – rappresenta un passo importante verso un sistema più pronto ed efficace per fronteggiare le emergenze e garantire il supporto necessario a chi è più vulnerabile. Una buona pratica – ha concluso l’assessore – che la Basilicata ha organizzato e che può esportare in altri contesti territoriali. L’intesa tra l’ufficio di Protezione civile e la Direzione generale della salute e le politiche della persona, alla base dell’esercitazione di aprile, va consolidata perché l’area sociale sia sempre più considerata, seguendo il pensiero di San Benedetto: si viva ogni momento ordinario come se fosse straordinario”.

Al Dirigente Ufficio per la Protezione Civile della Regione Basilicata, Giovanni Di Bello, il compito di ripercorrere le tappe del progetto e illustrare le finalità dell’esercitazione, ricordando come le attività svolte in Basilicata sul tema rappresentino una delle poche iniziative italiane in adempimento alla direttiva SVEI – 2019 (suddivisione in categorie dei soggetti assistiti dal sistema di Protezione civile per poter calibrare meglio gli interventi socio-sanitari). “L’intenso lavoro svolto, in forma coordinata, per preparare l’esercitazione – ha detto Di Bello – ha restituito l’auspicata risposta agli obiettivi e alle aspettative che ci eravamo posti, registrando l’apprezzamento da parte di tutti i players coinvolti”.