Continua la serie delle tre ragazze del progetto WUT, questa volta è il turno di “ragazza acciaio”, disponibile da venerdì 8 novembre 2024 su tutte le piattaforme digitali. Si tratta di un brano dalle influenze post punk e new wave, dall’elettronica fredda ed avvolgente. Cercare di sopravvivere ed essere consapevoli di subire le conseguenze di una società che non ci fa bene ma essere costretti a sopportare per poter andare avanti. Quanto fa male ingoiare la pillola? Si arriva al punto di non aprirsi più, di trasformarsi in acciaio e non far entrare più niente, perché è già penetrato troppo.
WUT nasce da un'idea di provincia, da un bisogno di evasione e di narrazione dei moti di questi tempi moderni. Figlio del post-punk, dell'alternative e della musica elettronica, l'obbiettivo di questo progetto musicale solista è quello di mescolare onde sonore ad un agglomerato di parole che portino l'ascoltatore dentro sé stesso, che facciano vivere situazioni che spesso si vogliono evitare. La parte testuale all'interno di WUT è fondamentale e molto spesso è proprio da lì che nasce il prodotto finito di canzone.
Musica mossa dal cinismo del cemento, dalla purezza della natura, dalla freddezza dei sintetizzatori e dal calore delle chitarre elettriche.
Sei mai capitato in Basilicata, per suonare o per altri motivi? Che sensazioni o ricordi leghi al nostro territorio?
No, non mi è mai capitato di suonarci e non sono neanche mai stato, purtroppo!
Da cosa è dipeso il tuo cambiamento di nome da quell’International Washing Machines, e questo, più sintetico WUT? Musicalmente cosa è cambiato?
Il cambiamento è dipeso a malincuore da motivi burocratici, per cui ho avuto dei problemi e ciò mi ha portato a cambiare nome al progetto. Musicalmente è solo continuata una trasformazione che aveva già preso piede durante l’ultimo periodo di IWM, verso il post-punk e l’alternative, abbandonando un po’ le connessioni con l’indie italiano. Ho anche iniziato a svolgere la parte di produzione e mixing da solo e questo ha portato sia vantaggi che svantaggi iniziali. Adesso credo di aver trovato una quadra, quindi mi godo questo momentaneo equilibrio.
Sentire questo genere in italiano è abbastanza straniante (e quindi bellissimo!). Che altri nomi ti vengono in mente che possono essere simili a te, per intenzioni artistiche?
Grazie mille! Per intenzioni simili non mi viene in mente molto sinceramente, forse i Baustelle, in parte Iosonouncane, i Gomma, ma le affinità non sono troppo evidenti probabilmente.
Il progetto WUT si riesce a incastrare bene nella tua vita, oppure spesso non riesci a dedicarti alla musica quanto vorresti?
Ogni tanto fa a pugni con la realtà e con lo scarseggiare del tempo, sicuramente non riesco a dedicarmi alla musica tutto il tempo che vorrei, ma adesso è così e devo sapermi organizzare bene. Credo che questo a volte vada anche a discapito del progetto, ma cerco di mettercela tutta.
In che posti d’Italia sei riuscito a suonare dal vivo, sinora?
Principalmente nelle Marche, poi poco prima che il progetto precedente si “spegnesse” definitivamente ero stato a Napoli e la cosa stava prendendo un po’ gamba, ma è andata come è andata e va bene così, adesso c’è da rimboccarsi le maniche e ricominciare da zero.