Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 4 aprile 2025 il nuovo singolo di angelae, alter-ego artistico della cantautrice padovana classe 1990 Angela Zanonato. "Blackout" è un brano dalle sonorità oscure e vibranti che si muove tra elettronica, synth avvolgenti e voce distorta, ispirandosi ad artisti come i Depeche Mode e Skunk Anansie. Il testo racconta la potenza dei ricordi scatenati dall’olfatto, un continuo ritorno al passato, scandito da immagini forti e sensazioni viscerali, che porta ad un blackout emotivo.
angelae, nome d’arte di Angela Zanonato, cantautrice padovana classe 1990, coniuga l’attenzione al testo e l’interpretazione cantautorale con un sound che spazia tra l’electro-pop e l’R’n’B, approcciando in maniera giocosa la produzione delle voci e le forme scelte per i brani. Influenzata dall’ascolto dei grandi cantautori italiani, inizia a scrivere i primi testi spinta dalla necessità di comunicare e di analizzare, in maniera quasi chirurgica, le emozioni e i rapporti umani.
L’incontro provvidenziale con Andrea Barin, che da lì in avanti entra nel progetto e partecipa ad ogni produzione, l’ha spinta nel 2018 a portare in studio il suo primo album di inediti “angelae”. In collaborazione con Alka Record Label esce, nel maggio 2021, “Passi Piccolissimi” EP prodotto da Michele Guberti che di fatto segna un netto cambio nel sound del progetto.
Nel 2022 il sodalizio con Anthill Booking porta l’artista in giro per l’Italia con oltre 40 concerti, l’anno si conclude con la partecipazione di angelae come finalista del Premio Bianca D’Aponte 2022. Esce il 21 aprile 2023 “Sassolini” l’ultimo album da cui sono estratti i singoli “La casetta in Canadà” e “Punto Gi” con cui la cantautrice vince il premio Onda Rosa Indipendente 2023. L’artista è ora impegnata in studio di registrazione per la realizzazione di un nuovo lavoro, il primo singolo “La giostra” è uscito a fine estate del 2024, e sono poi seguiti i brani "Più male di così", "Pensiero confortevole", "Niente di speciale" e "C.A.D.O.".
Sei mai stata dalle nostre parti?
Una volta abbiamo suonato a Potenza alle Officine Macondo in apertura ai Meganoidi. Nevicava e per scaricare gli strumenti abbiamo preso tantissimo freddo eppure è un concerto che mi ricordo con tanta gioia, il locale era pieno e noi avevamo quella stanchezza del tour addosso che ti fa suonare meglio. Mi è piaciuto tanto, spero di tornarci.
Percepisci come vera quella cosa che al sud ci siano meno possibilità per suonare? Il Covid ha influito in qualche modo?
Tra nord e sud credo ci siano possibilità diverse a seconda del genere che suoni ma non ho la percezione che al sud ci siano meno possibilità di suonare. Sicuramente il covid ha aggravato la situazione dei live, soprattutto per gli emergenti, ma lo ha fatto in tutta Italia.
E sul tuo percorso come artista e musicista, che ruolo ha avuto un evento segnante come quello della pandemia?
La pandemia mi ha segnata molto come persona, credo di portarne ancora un po’ addosso la stanchezza e mi ha fatto perdere un po’ della spensieratezza con cui affrontavo questo lavoro.
“C.A.D.O.” è il tuo ultimo singolo. Che cosa significa il titolo e cosa rappresenta per te il concetto di caduta?
C.A.D.O. è l’acronimo di “Confesso a Dio onnipotente”, le prime parole della canzone. L’ho scelto per mantenere l’ambiguità presente in tutto il pezzo anche nel titolo. La caduta in questa canzone ha il significato primario di “peccare”, una sorta di caduta dal Cielo al centro della terra, come Lucifero. Ma nel mio linguaggio poetico la caduta significa anche inciampare, quindi non farcela, trovare degli ostacoli, come delle esperienze negative che ci hanno segnato rendendo più difficile il nostro progredire, o delle persone che ci hanno fatto del male.
Che cosa pensi possa dare una spinta al tuo progetto musicale? Che cosa è difficile fare, secondo te, da artista indipendente?
Quello che potrebbe dare una spinta al mio progetto sarebbe trovare una buona agenzia di booking che si occupi di organizzare dei concerti ben promossi e in linea con il mio target. Credo che la cosa più difficile da affrontare per un’artista indipendente sia la gestione di tutti gli aspetti che riguardano un progetto musicale, come la promo, i contatti, l’aspetto burocratico, l’organizzazione dei concerti, il lato grafico, le banalità pratiche di tutti i giorni, cercando di non togliere troppa energia alla musica vera e propria.
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