''In questi anni e in questi mesi, a proposito dell’auto, abbiamo ascoltato a più riprese la destra ideologica e opportunista negare i cambiamenti climatici ed attribuire tutte le responsabilità alle politiche di transizione ecologica. Non irrilevante è stata la posizione del Pd in Europa per lo slittamento della scadenza che imponeva una diminuzione del limite di emissioni delle auto. Ovviamente, quando si tratta di emergenza idrica, la stessa destra si traveste da Greta Thunberg”. Lo dichiara Piero Lacorazza, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che prosegue:
“Ma mentre nel caso della transizione ecologica si pone comunque un tema di giustizia intergenerazionale, nella vicenda dazi vi è tutta la contraddizione dei sovranismi e dei nazionalismi: il più forte comanda. Chi lo spiegherà che l’amore verso Trump avrà un costo per gli italiani e che ‘prima gli italiani’? Siamo di fronte a un fatto oggettivo: la debolezza di una trattativa non è meno problematica dell’esaltazione di Trump. Abbiamo letto che il Governo valuterà il sostegno alle imprese penalizzate, ma visto che non c’è una moltiplicazione dei pani e dei pesci e ci si è impegnati a mettere un bel po’ di risorse per il riarmo, si rischia un colpo non banale al welfare”.
“Anche in Basilicata – evidenzia Lacorazza – l’assessore regionale Cupparo si è detto disponibile a capire. Ma sono mesi che avvertiamo il rischio di un’assente o fragile strategia di politica per le imprese. Ci sono state risorse, circa 100 milioni di euro, un po’ più libere da vincoli, rinvenienti dalle ‘compensazioni ambientali’ delle attività estrattive, sottratte alle imprese ed utilizzate per coprire il deficit degli ultimi due anni in sanità. Non si accampino scuse ed alibi, perché Meloni amoreggi con Trump, e la destra lucana al Governo ha tolto soldi per lo sviluppo e il lavoro impiegandoli nel debito in sanità che comunque, nell’ultimo biennio, contabilizza 130 milioni di spese per i lucani che si curano fuori”.
“Siamo di fronte a un oggettivo fallimento e a un’esponenziale crescita di rischi per un buon futuro per la Basilicata. Abbiamo chiesto – conclude Lacorazza – che l’assessore regionale Franco Cupparo riferisca ad inizio settembre in II Commissione consiliare su questi temi, a partire dai dazi, che impattano sulla programmazione e sul bilancio regionale”.
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