POTENZA - «Riconoscere lo Stato di Palestina non è un gesto contro Israele, ma un passo necessario per costruire una pace giusta, equa e duratura. Condanniamo senza ambiguità l’atto terroristico del 7 ottobre 2023, organizzato da Hamas – ha dichiarato Morea – che non solo ha colpito brutalmente cittadini israeliani, ma ha anche avuto l’obiettivo di sabotare ogni prospettiva di pace, in particolare il percorso tracciato dagli Accordi di Abramo. Tuttavia, si tratta di un passo necessario per costruire una pace giusta, equa e duratura».
È quanto dichiarato dal consigliere regionale Nicola Morea nel corso della seduta del Consiglio Regionale tenutasi ieri e dedicata alla situazione a Gaza.
Nel suo intervento, Morea ha sottolineato come il conflitto in corso non sia una questione lontana, ma rappresenti un banco di prova per la coerenza morale della comunità internazionale:
«Non possiamo più accettare la narrazione di una guerra simmetrica: la sproporzione tra le parti è evidente, così come le violazioni del diritto internazionale. Non si tratta di effetti collaterali, ma di una strategia disumanizzante che nega il diritto stesso all’esistenza di un popolo».
Il consigliere ha inoltre evidenziato l’urgenza di un’iniziativa politica forte da parte dell’Italia e dell’Unione Europea:
«L’Italia deve compiere un atto di responsabilità storica: riconoscere lo Stato di Palestina, sostenere la fine dell’assedio di Gaza, anche con l’introduzione di sanzioni nei confronti di Israele, e promuovere una vera conferenza di pace».
Morea ha ribadito la necessità di perseguire la soluzione dei “due popoli, due Stati”, sostenendo una Palestina libera, autonoma e riconosciuta, e al contempo condannando ogni forma di antisemitismo e terrorismo.
«La pace non può essere costruita sull’embargo, sull’apartheid e sulla negazione dei diritti civili e politici. Se restiamo in silenzio davanti a tutto questo – ha concluso – siamo complici. Non ci sarà pace senza giustizia, né futuro senza memoria».
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