E' disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali “Confini”, il nuovo singolo del cantautore e attore caratterista vicentino EnriChe: una produzione intensa e intima, un atto di resistenza interiore e un ritorno alle origini della memoria, la cui purezza sfida un mondo cinico e disincantato.
Il brano è una “dichiarazione d’amore alla memoria”, un inno alla forza delle emozioni come rifugio spirituale e luogo autentico di appartenenza. “Racconta di un legame essenziale - dichiara il cantautore - dove ogni immagine della persona un tempo amata è custodita intatta, oltre ogni distanza e barriera: è un invito a superare “confini” inesplorati, e a percorrere orizzonti sempre più ampi con la forza dello spirito. Sul piano sonoro, il singolo intreccia atmosfere indie-pop e sonorità acustiche delicate, costruite intorno alla voce e alla chitarra di EnriChe, in un equilibrio perfetto tra intensità e leggerezza.
Il videoclip ufficiale, in uscita lo stesso giorno del brano, traduce visivamente il concetto di “Confini” attraverso immagini evocative e poetiche. Con la direzione artistica e il montaggio dello stesso EnriChe, e la post-produzione del videomaker Bassanese Marco Belli, il video restituisce un linguaggio cinematografico essenziale, che amplifica il messaggio di purezza e intimità contenuto nella canzone.
Il brano è stato scritto e composto da EnriChe Piotto, che interpreta anche la voce e le chitarre acustiche. La produzione artistica e gli arrangiamenti sono firmati dal Produttore Roberto Visentin e dallo stesso EnriChe, dando vita a un suono essenziale ma profondo, capace di valorizzare l’emozione e la melodia. Il singolo è pubblicato e distribuito su tutte le piattaforme digitali tramite DistroKid.
Qual è stato il primo elemento sonoro da cui è nato il brano?
Tendo sempre a ricercare sonorità che non si circoscrivano agli accordi in maggior uso, ma cerco spesso di "alterarli"in un certo senso. Questo per trovare forme di espressioni sonore che si possano fondere con la sensazione che vorrei descrivere. Nel caso di questo mio nuovo singolo "Confini", l'elemento di partenza che ne ha caratterizzato la tonalità e in sound è stato un accordo di mi maggiore , con un'alterazione di quarta (il la) e il sol diesis.
Hai collaborato alla produzione con Roberto Visentin. Come avete diviso i ruoli?
Roberto è un tecnico e un produttore straordinario. Ha capito cosa avevo nella testa , e ha tradotto in suoni il mio pensiero. Questo secondo me, è quello che io definisco un produttore musicale. Non abbiamo stabilito ruoli, ma una sentita collaborazione.
In “Confini” sembri dialogare con una parte di te che avevi messo da parte. È così?
Il dialogo con me stesso è una costante per me, e non poteva non uscire nei miei testi .
Il tema della memoria attraversa tutto il brano. Perché?
La memoria del nostro passato ci consegna in un certo senso l'unicità che siamo nel futuro.
Il brano parla di dolore, ma non è mai disperato. Da dove nasce questa luce?
È una cosa che è ancora aperta dentro di me, che ancora non sono riuscito ad indagare del tutto. Credo però che nasca da una sottile malinconia che attraversa ininterrottamente la mia vita.
Qual è l’immagine che ha dato il via alla scrittura?
Una linea immaginaria rappresentata dai ""Confini" che ognuno di noi ha ,ma che dovrebbe sempre essere attraversata per esplorare ciò che non conosciamo.

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