Musica: esce '55', il nuovo singolo del cantautore calabrese Carmine Cristallo Scalzi

di Redazione - Un brano che colpisce per il sound e per il testo che fa riflettere. S’intitola "55", il nuovo singolo del cantautore calabrese Carmine Cristallo Scalzi.  55 sono i giorni del sequestro del senatore Aldo Moro avvenuto nel 1978. Sullo sfondo di quei terribili eventi la canzone narra la storia d’amore di due brigatisti, tra la voglia di una impossibile normalità e la loro tragica decisione che li porterà a mutare il destino di un intero paese.

Il brano è accompagnato dal videoclip, dove ragazzi e ragazze in primo piano, cantano le parole del testo, come una sorta di giudizio affidato ai lontanissimi nipoti della generazione degli anni di piombo.  La produzione del videoclip è stata affidata a Una Luce Umanoide (www.unaluceumanoide.com) + faidenblass, regia e montaggio dello stesso Carmine Cristallo Scalzi.

Cosa rappresenta per te 55? 

55 sono i giorni di prigionia di Aldo Moro. In 55 ho immaginato i persecutori, i brigatisti, scegliere una terza via, quella di rinunciare al loro mentecatto piano fascista, ripensare ad una fuga riappropriandosi di quella dignità che i fatti, in realtà, tolsero loro. Vittime e carnefici vivono tutti sotto lo stesso cielo, in fin dei conti. Ma la giustizia circa gli atti commessi e la responsabilità degli stessi li rende profondamente diversi. Profondamente.

Quando hai capito che volevi fare il musicista?

Da quando ho sentito le prime note. Sono nato e cresciuto all’interno di una famiglia che ha educato, me e i miei fratelli, ad amare l’Arte, ovunque si annidi. La vibrazione, e la musica è appunto vibrazione, fa suonare il mondo, e permette a tutti di intraprendere un viaggio verso l’estensione di sé, l’esatto opposto alla chiusura frutto dell’ignoranza sempre più dilagante.

Con quale musica sei cresciuto?

I miei studi al pianoforte mi hanno imposto di interfacciarmi con la musica classica per svariati anni. Poi sono arrivati gli ascolti dei miei genitori, i Beatles, Lucio Battisti, Tenco. Da lì il passo verso Joy division, Smiths ecc. non è stato molto lungo.

Come si è evoluto il tuo modo di fare musica?

Generalmente non amo parlare dei processi attraverso i quali si arriva a scrivere comporre suonare musica, forse perchè non ne ho reale accesso. In teosofia si parla di una cornice che circonda la terra alludendo ad una sorta di iperuranio fatto di Idee. Gli artisti non fanno altro che allungare una mano ed ecco che arriva da quel mondo meraviglioso quella stessa idea che aspettava solo di essere catturata. Poi una volta su questo mondo ogni cosa collabora per corromperla. Ma questo è un altro discorso. Per tornare alla domanda specifica, ecco, posso dire che il mio maggior cambiamento nel fare musica dal passato è che ora sono più impegnato a raccontare cose possibilmente non banali, e trovare in questa sorta di autobiografia gli elementi attraverso i quali l’entanglement a cui credo fermamente possa essere riconosciuto da chiunque.

Arriverà anche un disco?

Assolutamente sì. Per l’estate uscirà il secondo singolo, “Una persona migliore”, e contemporaneamente stiamo preparando uno showcase acustico unito a molti contenuti narrativi tipicamente cinematografici. Chiamiamo questo progetto “Diario Umanoide” e spero avrà la luce per settembre-