La Basilicata che investe nell'enologia

di Concetta Padula. La grande competitività del mercato enologico e il consumo, su larga scala, che ultimamente si ha dei vini fà si che la Basilicata si affermi nel palinsesto nazionale ed internazionale come una tra le regioni rinomate per l'esportazione di questo pregiato prodotto.

Gli agriturismi e i ristoranti lucani, fagocitando un gran numero di turisti, rilanciano sia la gastronomia e sia la produzione vinicola autoctona. Questa terra si è affermata grazie al marchio di vini importanti quali: l'Aglianico, ricavato da vitigni presenti in zone collinari come: Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo S.Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania.

La sua gradazione oscilla tra gli 11 e i 13,5 gradi e si sposa bene con secondi piatti come pietanze a base di carne alla brace ed arrosti. Non può essere commercializzato prima di un anno dalla vendemmia ed è così che acquista una fragrante profumazione , al palato è al contempo forte e vigoroso, il colore è rosso rubino con riflessi che danno sul ramato se invecchiato. Il sapore è armonioso e tende al vellutato con un retrogusto di fragole e lamponi.

L'altro vino da prendere in considerazione è la Malvasia che se bianca ha una tonalità chiara, tipo paglierino, dal profumo inconfondibile e dal sapore morbido ed amabile e si accompagna con piatti dal gusto molto delicato. La Malvasia nera, raramente viene prodotta da sola, il più delle volte è mischiata ad altri vini. Il moscato del Vulture è prodotto nell'omonima zona, è un prosecco destinato alla spumentizzazione.

I vini lucani sono sponsorizzati e consumati anche all'Estero sia per le caratteristiche della loro pregiatezza e sia per quelle della loro economicità. Non si può ben delineare la fascia d'età maggiormente dedita al loro consumo. Questi vini come si trovano sulle tavole dei giovani così anche su quelle dei meno giovani.