''Basta con le convocazioni 'una tantum', serietà e severità al servizio di un progetto vincente

Una parte del centrodestra lucano forse non ha ben capito, o forse, non vuole capirlo, che in gioco, alle prossime consultazioni regionali, c'è il futuro della Basilicata. Una terra martoriata da vent'anni di governo della sinistra e del Pd in particolare. E' evidente che non deve essere chiaro quello che sta accadendo se il massimo che si riesce a combinare è convocare una riunione a porte fintamente chiuse. Una riunione sporadica che segue quella del 29 luglio u. s. (un secolo fa). Insomma, un incontro “una tantum”, tanto per marcare il cartellino. I parlamentari del Pdl, stretti anche dalle difficoltà e dalle divisioni interne, convocano i sodali. Con l'attenzione che resta rivolta a Roma, compiono un puro esercizio di forma. Usano il lunedì come una routine, il solito passaggio dalla “provincia lucana”. Sarebbe stato necessario, invece, gia’ dalle scorse settimane, dare vita ad un tavolo politico permanente, dove discutere di questioni nodali, come ad esempio quella morale, per non parlare di quella programmatica, dell’art. 16, del memorandum sul petrolio, ecc… . Bisognava aprire un nuovo percorso fatto di programmi e azioni concrete. Un percorso destinato a durare nel tempo e non solo fino al voto di novembre. A nostro giudizio è questo il tempo di valori condivisi e scelte chiare, di onestà intellettuale e di coerenza politica. La sensazione è che mentre il malato è in fin di vita qualcuno si diverte a “giocare” al dottore, senza averne titolo e qualità professionali. Il risultato è l’encefalogramma piatto. La Basilicata collassata. Allora, agli amici del Pdl diciamo: Il gioco, come recita un vecchio adagio, è bello quando dura poco. Sia chiaro che, di fronte a questo atteggiamento superficiale, il cartello “Un'Altra Basilicata” ha strutturato una relazione politica permanente, di confronto politico, aperta ad esperienze culturali anche diverse fra loro. Ragion per cui non intendiamo restare a guardare. Così come non intendiamo far numero in riunioni fatte “tanto per”, necessarie solo a tattiche “borboniche”, nemmeno vicine alla prima repubblica. Non è un caso, così come gli analisti più attenti osservano da tempo, così come il nostro popolo commenta nelle piazze lucane che il centro – destra abbia sempre perso in Basilicata, proprio sul presupposto di una assenza di visione da parte dei vertici e della nomenclatura politica. Ciò non di meno noi siamo qui, in questa terra, perché abbiamo scelto di esserci consapevolmente e con la passione di chi lotterà fino in fondo, condividendo idee e valori, uniti alla gente di centro – destra, al popolo che si oppone alla sinistra, dalla necessità di dare un'altra possibilità alla Basilicata.