E’ quanto denunciano i segretario dell’Ugl Basilicata, Luigi D’Amico e Giuseppe Giordano per i quali, “da rilievi effettuati dai tecnici, i viadotti interessati sono stati dichiarati inagibili. Non solo il danno, anche la beffa perché la chiusura di questa importantissima arteria comporta notevoli disagi per tutto il popolo lavorativo di uno dei territori più ad alta densità. I residenti ed i lavoratori del centro estrattivo possono raggiungere le loro abitazioni ed il posto di lavoro solo ed esclusivamente a piedi. Ci piace ricordare che – proseguono i sindacalisti Ugl - la stazione estrattiva è un ‘sito ad alto rischio’, per cui un eventuale, facciamo i giusti scongiuri, intervento dei Vigili del Fuoco sarebbe vanificato dall'impossibilità di poter raggiungere il centro. ENI, per quello che ci è noto, ha subissato i Dipartimenti Regionali e Provinciali competenti con innumerevoli solleciti senza riceverne alcuna proposta/risposta di intervento! La Provincia, ancor prima di arrivare alla chiusura dell'importante arteria, doveva trovare miglior alternativa con un tracciato percorribile che consentisse l'accesso al centro oli ed alle locali abitazioni! Ci spiace dover constatare che – concludono i segretari Ugl, Giordano e D’Amico - alla Politica con la "p" maiuscola regionale e provinciale piace molto di più insultarsi sui giornali locali che, ci smentiscano i lettori, interessarsi delle anomalie giornaliere della Basilicata. Purtroppo la moda dell'assistenzialismo cronico porterà inevitabilmente alla perdita di posti di lavoro tra i quali altri 20 dipendenti Eni e susseguenti 30 dell'indotto”.