"Sider Potenza: la politica pittelliana cosa ha deciso?"

POTENZA - L’epopea Sider non sembra ancora destinata a concludersi. A quasi tre anni dalla richiesta da parte dell’Azienda di modificare l’A.I.A., la Regione non è riuscita a concludere nulla. Non si comprende ancora se per difficoltà burocratiche o per ‘indisponibilità’ di alcuni dei soggetti coinvolti nel procedimento.

Noi propendiamo per la seconda soluzione, anche perché la richiesta di modifica riguarda l’innalzamento della soglia del monossido di carbonio da 100 mg/mc a 200 mg/mc, laddove la normativa europea prevede 560 mg/mc. Non ci sembra una richiesta particolarmente eccessiva, considerando che la soglia per lo stabilimento che l’Azienda possiede a Osoppo è di 280 mg/mc. Nulla di impossibile, dunque.

Sì che le rassicurazioni dell’Assessore Liberali ci avevano fatto ben sperare. Nell’ultimo incontro, tenutosi il 1° dicembre, tra la proprietà Pittini e l’Assessore alle Politiche di Sviluppo, Formazione e Ricerca, affiancato da alcuni dirigenti generali e dal capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta, Raffaele Rinaldi, l’Ente regionale si era impegnato a risolvere la questione entro il 31 gennaio.

Siamo al 30 aprile e ancora nulla. Anche se alla riunione del 22 aprile scorso l’Assessore Liberali ha chiesto ancora tempo. Fino al 5 maggio. Delle motivazioni per le quali la modifica dell’A.I.A. della Sider non è ancora stata rilasciata non si sa nulla.

Per questo abbiamo presentato un’interrogazione: vogliamo conoscere quali sono i problemi che ostano al rilascio della modifica. Alcune voci che ci sono giunte confermerebbero che c’è qualcuno cui proprio non va giù che lo stabilimento potentino la ottenga.

A tutti gli attori di questa vicenda vorremmo ricordare l’ordine del giorno, da noi proposto e approvato dal Consiglio regionale, che impegnava la Giunta ad avviare “ogni utile azione legislativa, amministrativa e di controllo” tesa a rimuovere le cause che hanno determinato il GIP di Potenza a disporre il sequestro dello stabilimento SIDER. E il sequestro giudiziale poteva essere evitato proprio grazie alla modifica dell’A.I.A. richiesta.

Le inadempienze ed i ritardi delle Istituzioni hanno probabilmente già compromesso il piano industriale proposto dall’Azienda, che prevedeva un investimento di 75 milioni di euro. Il sequestro giudiziale ha bloccato il regolare svolgimento delle attività e ha avuto pesanti ricadute sull’occupazione.

Dobbiamo dedurre che i 255 posti dei lavoratori della Sider ed i 400 dell’indotto, i 40 milioni di euro all’anno di ricadute sul territorio non interessino a Pittella che preferisce le politiche assistenziali a quelle di sviluppo e vero lavoro.
A riferirlo in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.