Tecnimont, Ugl: "Si confermino i lavoratori Lucani"


POTENZA - “L’Ugl chiede che avvenga la conferma contrattuale per tutti i lavoratori lucani Tecnimont del sito industriale Tempa Rossa di Corleto Perticara (PZ). Ciò lo affermiamo forte e chiaro, saremo intransigenti e pronti a scendere in campo mettendo in atto tutte le possibili forme pacifiche e civili di protesta. Il Prefetto di Potenza intervenga, lo chiedono i tanti operai lucani che da domani non avranno più lavoro per aver l’azienda persa, una parte della commessa Total mentre, tutti i loro colleghi provenienti da regioni limitrofe resteranno ai loro posti: è un’ingiustizia che lede qualsiasi accordo in precedenza sancito con la Tecnimont dove i residenti in Basilicata non sono per niente garantiti”.
E’ quanto sostengono il segretario provinciale dell’Ugl di Potenza, Giuseppe Palumbo che unitamente alla segretaria regionale dell’Ugl metalmeccanici, Florence Costanzo hanno incontrato i lavoratori.

Per i sindacalisti, “al Prefetto di Potenza Dott.ssa Giovanna Stefania Cagliostro, chiediamo urgentemente di essere ricevuti dove ripeteremo che chi ha preso impegni, li sappia rispettare. Vorremmo confrontarci sul perché non ci sarà più ‘continuità lavorativa per i lavoratori locali’ e del perché interpellato dall’Ugl l’'ing. Nicola Colacino, quale responsabile del progetto Tempa Rossa Total, dichiarò che tutti i lavorati locali, ossia i lucani erano garantiti a rimanere nel sito. Da Colacino, nell’ambito di un precedente incontro, vi fù la conferma, verbale, che tutti i lavoratori fossero garantiti sino all'avviamento dell'impianto anche sotto cura della Total mineraria che – proseguono Palumbo e Costanzo – non mantiene minimamente gli accordi presi, come da convenzione firmata con il comune di Corleto Perticara. Con rammarico bisogna registrare che chi paga ancora una volta il prezzo più alto sull’occupazione, sono i lucani che si vedono scippare il lavoro nella propria ‘casa’ a discapito di colleghi provenienti da altre regioni. Per l’Ugl non è chiaro: probabilmente qualche forza estranea ed esterna ha fatto pressione sull’azienda di non assumere i lucani ma tutti i lavoratori pugliesi, campani, calabresi, siciliani? Noi – concludono i segretari Ugl - visto che ai dipendenti lucani non è stata confermata la continuità per e nel loro territorio d’appartenenza, non accetteremo strumentalizzazioni di alcun genere da parte di nessuno, politico o sindacato che esso sia ma, chiediamo alla massima autorità istituzionale di Potenza, il Prefetto, di intervenire incisivamente onde evitare che si possa instaurare un clima di tensione tra lavoratori che sfocerebbe inutilmente in una guerra tra poveri. I lucani chiedono lavoro, rispetto e di non vedersi calpestata la dignità da nessuno nel loro territorio. L’Ugl, come sempre, sarà al loro fianco combattendo e sostenendoli fino alla fine su una giusta causa: il lavoro prima ai lucani”.