Se potessimo trovare un modo per decodificare e scrivere segnali elettrici, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, cioè per capire il linguaggio del sistema nervoso, potremmo quindi "controllare" il corpo. Un dispositivo impiantato potrebbe ad esempio essere in grado di riempire il vuoto lasciato da una lesione del midollo spinale. Potremmo anche chiedere al pancreas di produrre più insulina o aumentare o diminuire la frequenza cardiaca senza farmaci. Luigi Galvani fu uno dei primi scienziati a capire che l'elettricità poteva giocare un ruolo nel funzionamento degli esseri viventi. Nel 1791, riuscì a scuotere le rane con l'elettricità. Due secoli dopo, la bioelettronica è diventata un campo di ricerca molto attivo. Se l'elettricità non sostituirà le medicine convenzionali, in un futuro non troppo lontano, completerà sicuramente la loro azione.