“Si apprende da fonti vicine al management della Ferrosud che l’azienda ha intenzione di vendere il ramo ad una società pugliese. Tale operazione consentirebbe, di ripartire con la produzione con un nuovo soggetto giuridico, quindi senza il vessillo dei creditori di Ferrosud e questo, è quanto si percepisce dalle stesse fonti”.
Per Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl Matera, “il nuovo management, se è vero quanto riferito, intenderebbe in tal modo risolvere il problema del rispetto degli impegni assunti nei confronti dei creditori anche a sfregio degli accordi transattivi avviati in fase di concordato preventivo, sostanzialmente aggirando l’ostacolo, consentendo alla ‘proprietà’ di non ricapitalizzare la società. Tale soluzione – continua il segretario -, al netto della correttezza giuridico-fiscale, sembrerebbe risolvere il problema contingente del rischio di istanze fallimentari, ma per l’Ugl è da verificare se potrà risolvere il problema della liquidità aziendale, necessaria per portare avanti la produzione delle commesse in essere, di quelle ancora da avviare e degli investimenti per valorizzare e potenziare il sito produttivo Materano. Paradossalmente non ci è dato sapere, infatti, se il piano industriale del nuovo management oltre a prevedere la esternalizzazione dei lavori in essere, preveda anche un potenziamento del sito lucano e la assunzione di nuove unità lavorative. Ad ogni modo ci preoccupa la mancanza di comunicazioni da parte dell’azienda, il ritorno al contratto di solidarietà, il mancato pagamento dello stipendio di agosto nei confronti dei lavoratori, ed il silenzio delle altre sigle sindacali, che solo fino a qualche settimana fa avevano occupato lo stabilimento per non inviare i lavoratori in altri siti produttivi ed in regolare trasferta, ossia per problemi molto meno gravi. Inoltre, nelle prossime settimane, il Tribunale di Arezzo e di Potenza si esprimeranno su questioni dirimenti per il futuro di Ferrosud:
In particolare, il 24 settembre il tribunale di Arezzo si esprimerà sulla richiesta di revoca all’ing. Malena dell’incarico di custode delle azioni di Ferrosud; il 1 ottobre il tribunale di Potenza si esprimerà sulla richiesta di Revoca della chiusura del concordato preventivo; il 2 ottobre sempre il tribunale di Potenza si esprimerà sul ricorso presentato dall’Ing. Ingusci con procedura d’urgenza (ex art. 700) per l’annullamento della delibera del 16/8/2019, con la quale, arditamente, si nominava il nuovo consiglio di amministrazione. Alla luce di tali scadenze – conclude Giordano - , ci viene il sospetto che l’urgenza voluta del nuovo management nel procedere con cambi di assetti societarie e ipotesi di vendita o fitto di ramo d’azienda, possano nascondere un disegno potenzialmente distrattivo. Naturalmente l’Ugl si augura il contrario nell’interesse dei lavoratori e delle comunità locali. Invita pertanto le autorità competenti a vigilare con attenzione sulle attività messe in campo dal nuovo management di Ferrosud restando comunque molto critica verso quei soggetti responsabili che non hanno consentito che giuste iniziative potevano essere consumate in tempo utile e non ora che, oramai, si gioca una partita ben oltre i tempi supplementari, ai calci di rigore e non ci risparmiamo a lanciare una ‘stoccatina’ a tutte le Istituzioni e a tutti i livelli per non essere stati in grado di prendere di petto la situazione e, per non vigilare ancora su quanto di sporco si stà consumando alle spalle di circa 70 lavoratori”.