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Nel romanzo breve di Licia Allara Lettera alla sposa si indagano a fondo i sentimenti dei suoi personaggi, in fremente attesa per l’inizio di un matrimonio che sembra avere importanza non solo per gli sposi ma in certa misura, e senza comprenderne consciamente le ragioni, anche per loro; come se il coronamento dell’amore altrui fosse di riflesso la realizzazione della loro favola più intima. Una favola in cui non credono più ma che è sempre dentro di loro, con diversa intensità a seconda del tipo di vita che hanno scelto o subìto. Sono personaggi simbolo di quell’amarezza che contraddistingue ogni essere umano che non ha avuto il coraggio di seguire i propri sogni, magari in apparenza irrazionali, ma che comunque li rendevano vivi. Personaggi che semplicemente sopravvivono, e senza avere coscienza della loro mediocrità; che hanno deciso a un certo punto del percorso di scegliere la strada più battuta senza curarsi delle tante ramificazioni inesplorate, delle svolte improvvise e delle strade accidentate che potevano condurre a un cambiamento positivo.
Sono figure senza nome, perché devono essere anonime casse di risonanza per ognuno di noi; sono uomini e donne abituati a indossare giorno dopo giorno maschere dall’apparente consistenza carnale, e che quando si guardano allo specchio non sanno più riconoscersi per quello che sono, ma si vedono per ciò che devono essere, e che probabilmente odiano. Ma è un fardello che va portato se si vuole vivere nella realtà, se si vuole essere accettati. L’autrice racconta di questa “sensazione di estraneità a noi stessi” che porta a scelte dolorose e annichilenti: “Poi, a volte capita, un giorno ci si ferma. All’improvviso. Basta un piccolo sovvertimento della nostra momentanea normalità per sentirci immediatamente estranei alla nostra vita, spettatori esterni di noi stessi”. E parla anche di quei momenti illuminanti, di quegli sprazzi di ragione in cui la propria verità si rivela, di quei treni provvidenziali che appaiono di tanto in tanto e che vanno presi al volo. Sono preziosi e fuggenti attimi nei quali finalmente ci si ascolta e si comprende la via da seguire, ma non sempre si ha la forza di mantenere saldi il cuore e gli intenti. E così le occasioni si perdono nel mare della vita, navigato tra le nebbie dell’inconsapevolezza. Lettera alla sposa è un romanzo narrato con uno stile evocativo ed elegante, in cui ogni personaggio è cesellato con cura, dagli sposi alle figure del fioraio presuntuoso, del prete inquieto, dell’organista misterioso, della zia zitella, dell’ex fidanzato geloso e dell’amica disillusa. Ognuno con la propria storia, ognuno con le proprie colpe, in attesa di un bel matrimonio e soprattutto di una redenzione che, forse, mai arriverà.
TRAMA. Un matrimonio. Questa storia inizia con la grande attesa per il matrimonio dell'anno in un luogo incantato. Chi sono la sposa e lo sposo? Chi c'è davvero dietro alcuni dei volti che incontrerete alla cerimonia? Quali segreti, quali improbabili intrecci di vite? Il matrimonio: punto di arrivo, punto di partenza per una nuova vita? L'autrice vi condurrà al finale inaspettato attraverso una galleria di personaggi indimenticabili: alla fine vi sembrerà di conoscerli da sempre, benché non abbiano un nome; personaggi e luoghi senza nome perché c'è un senso più profondo e universale, c'è qualcosa che va oltre, tra le righe, e Licia Allara ha dimostrato un'abilità straordinaria nell'accompagnare il lettore ben al di là delle pagine del libro. "Questa storia racconta di piccoli e grandi segni, di piccole e grandi occasioni, colte e perdute", e al termine della lettura una domanda potrebbe assediarvi. Se lo farà, non ve ne libererete più. Quand'è che la vostra vita si è fermata? E come è ripartita?
Licia Allara è nata e cresciuta in Piemonte e dal 2003 ha vissuto in giro per l’Europa: prima in Germania, poi in Svizzera e quindi in Portogallo, a Cascais, dove vive attualmente. Laureata in Economia Politica, dal 2017 dopo aver lavorato come consulente aziendale cambia completamente ambiente di riferimento e comincia a collaborare con una piccola ONLUS italiana. Pubblica nel 2019 “Lettera alla sposa” per Europa Edizioni.