Visti l’erogazione del reddito di cittadinanza, del reddito di emergenza, dei contributi erogati alle aziende per permettere una pronta riapertura, dei numerosi bonus concessi a vario titolo per consentire la ripresa dei consumi, tutti provvedimenti utilissimi per la nazione, si chiede di concedere a qualche migliaio di docenti di poter finalmente ritornare, dopo ben cinque anni, alle proprie sedi di residenza, alimentando l’economia locale ed evitando possibili danni igienico-sanitari incalcolabili.
Il CNDDU auspicherebbe l’ampliamento degli organici di potenziamento; compresenza di un docente in più nelle classi con un elevato numero di sanzioni disciplinari e per quelle situazioni in cui la classe venga smembrata per eccessivo numero di studenti; sperimentazione anche nelle scuole medie dell’Educazione civica con l’affiancamento di un docente della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche; tempo pieno per potenziare ed integrare competenze, abilità e conoscenze affiancando la DaD.
Riteniamo fondamentale salvaguardare prima le persone e poi i vincoli di bilancio in ordine a due motivi: l’etica, afferente ai diritti umani, componente fondamentale della nostra civiltà, che impone la salvaguardia della vita umana laddove sia in pericolo, e ragioni economiche inerenti alle aree più depresse del Paese. Così in una nota il prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU.