Liste di attesa in Basilicata, M5s presenta un’interrogazione

POTENZA - “Occorre darsi una mossa e mandare segnali a tutti quei cittadini disorientati da una quotidianità diventata ancora più complicata”

“Nella ‘Memoria sul Bilancio di Previsione dello stato per l’Anno Finanziario 2021 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2021-2023 (A.C. 2790)’, presentata dalla Corte dei Conti alle Commissioni riunite Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, è stato evidenziato che solo 12 regioni hanno adottato i Piani regionali per il recupero delle liste di attesa e che la Regione Basilicata, insieme alla Calabria, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Bolzano, Puglia e Sardegna, è risultata inadempiente”. Lo evidenziano i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Perrino, Leggieri e Carlucci che spiegano: “Il Piano nazionale di Governo delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021 è stato varato con la Legge di bilancio 2019 ed ha in dotazione uno stanziamento di 350 milioni di euro in tre anni (2019-2021) per ridurre le liste di attesa e garantire più efficienza, responsabilità, trasparenza, facilità e semplicità. Il PNGLA 2019-2021 – proseguono gli esponenti M5s - conferma le aree cardiovascolare e oncologica quali aree prioritarie, a garanzia della tempestività della diagnosi e del trattamento; nel Piano è prevista la possibilità da parte delle Asl e delle Aziende ospedaliere di assicurare, per l'utenza esterna, le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale attraverso l’apertura delle strutture anche nelle ore serali e durante il fine settimana”.

“Ancor prima dell’emergenza coronavirus – sottolineano Perrino, Leggieri e Carlucci - avevamo attenzionato questa giunta sull’eventualità di attuare il piano nei termini previsti. Lo avevamo fatto a giugno 2019 con una mozione. Nella nostra Regione le liste di attesa si sono allungate in maniera considerevole già durante la prima fase dell’emergenza epidemiologica e l’attività di prenotazione risulta ancora sospesa con liste bloccate ed agende di prenotazione chiuse. Le attività di screening per la prevenzione oncologica non sono ancora riprese in Basilicata e questo blocco rischia di essere pagato a caro prezzo dai cittadini lucani. Circa 15mila donne lucane risulterebbero in attesa dello screening oncologico e questo ritardo potrebbe nuocere all’efficacia e alla tempestività della diagnosi precoce e alle relative cure. Ci giungono numerose segnalazioni di cittadini lucani, affetti da malattie croniche i quali hanno ottenuto, anche per follow-up, prenotazioni anche a due o, addirittura a tre anni (2022/2023)”. 

“Occorre darsi una mossa e mandare segnali a tutti quei cittadini disorientati da una quotidianità diventata ancora più complicata – concludono i consiglieri. Abbiamo sollecitato nuovamente la Giunta attraverso un’interrogazione scritta sperando che l’assessore Leone dia al più presto risposte concrete in merito”.