Intervista: Francesco Loccisano con Marcello De Carolis tra i maggiori innovatori della chitarra battente

POTENZA - Il suono della chitarra battente ha rischiato di scomparire per sempre. Ma grazie a due dei maggiori innovatori, la magia del suo suono, è tornato ad emozionare. Da qui è nato 'Venti', il primo lavoro discografico del duo di chitarra battente formato da Francesco Loccisano e Marcello De Carolis: una raccolta di brani di Francesco Loccisano  rielaborati per duo di chitarra battente che esprime tutte le potenzialità sonore ed evocative di uno strumento tradizionale, la chitarra a dieci corde. Il titolo “Venti” fa riferimento ad un numero ricorrente, come spiega il duo: “una chitarra battente è dotata di 10 corde, quindi due chitarre battenti ne hanno 20. Siamo nel 2020. L'importanza dei venti nella nostra penisola fa sì che il nostro territorio venga attraversato da una innumerevole quantità di ‘venti’ differenti.”

Francesco Loccisano nel 2005 entra a far parte dei Taranta Power di Eugenio Bennato, collabora con V. Capossela, Gianna Nannini e tanti altri. Nel 2010, pubblica il suo primo album da solista, “Battente Italiana”, nel 2013 “Mastrìa” e nel 2017 “Solstizio”.  Nel 2015 pubblica il primo metodo per chitarra battente con l'etichetta fingerpicking.net. La collaborazione con il regista spagnolo Carlos Saura per il docu-film “La Jota”, consacra Loccisano come virtuoso della chitarra battente sul panorama internazionale. Attualmente è il docente della cattedra di chitarra battente presso il conservatorio “PI Tchaikovsky” di Nocera Terinese (CZ).

Marcello De Carolis si diploma in chitarra classica al conservatorio G. da Venosa di Potenza nel 2012 con il massimo dei voti e lode. Frequenta numerosi corsi e masterclass tenute da diversi maestri tra cui: Angelo Gilardino, Luca Fabrizio, Roland Dyens, Leo Brower, Aniello Desiderio. Intraprende lo studio della chitarra battente con il maestro Francesco Loccisano. Nel 2015 fonda, insieme al maestro Luca Fabrizio, il duo “Cordaminazioni” in cui suona la Chitarra Classica e la Chitarra Battente e con il quale ha inciso il disco omonimo. Nel 2017 il maestro Angelo Gilardino dedica a lui e al maestro Luca Fabrizio la composizione “Albero Solitario” per chitarra battente e chitarra classica e nel 2018 il “concerto di Matera” per chitarra battente e 10 strumenti. Entrambi i brani sono stati incisi da De Carolis e saranno pubblicati a gennaio 2021 con l'etichetta Da Vinci Classics nel suo prossimo disco da solista "The Ecleting Beating - Contemporary music for chitarra battente".

Ecco cosa ci hanno raccontato in merito al loro nuovo progetto discografico.

Venti è una raccolta di brani di Francesco Loccisano rielaborati per un duo di chitarra battente. Di che tipo di strumento si tratta?

La chitarra battente è uno strumento Italiano di origine settecentesca. Nasce come strumento colto, suonato nelle corti più importanti d’Italia, veniva decorato e impreziosito da numerosi intarsi. La sua accordatura rientrante lo rendeva uno strumento “difficile”, quindi venne tralasciato dalla musica colta e sopravvisse nella musica popolare del sud Italia come strumento di accompagnamento al canto. Alla fine del ‘900, grazie al lavoro soprattutto di Eugenio Bennato che per primo lo porto sui palchi di tutto il mondo, la chitarra battente ha pian piano ripreso la sua importanza. Negli ultimi vent’anni, sono nati numerosi virtuosi di questo strumento. Francesco Loccisano si distingue per aver creato un nuovo stile personale che ha reso la chitarra battente capace di suonare da solista. Pubblica 4 album, Battente Italiana 2010 – Mastrìa 2013 – Solstizio 2017 – per ultimo l'album “Venti” 2020 con l'etichetta Italysona, in duo con Marcello De Carolis, allievo di Loccisano ma ad oggi suo collaboratore.

Numerosi compositori colti hanno iniziato a comporre per chitarra battente tra cui: Angelo Gilardino, Kevin Swierkosz-Lenart, Franco Cavallone e tanti altri. L’elenco di compositori e di composizioni è in quotidiana crescita.

Da cosa deriva il nome del disco? Il numero venti è legato a qualcosa in particolare?

Entrambi sognatori, appassionati di simbologia e numerologia, abbiamo deciso di “giocare” con il numero e il significato di “venti” per varie ragioni.

Il significato più scontato è che il disco è stato prodotto e pubblicato nel 2020. Ma il 2020 è, se vogliamo, anche l’anno del “DUE” dato che è un duo di 20. Il nostro duo ha 20 corde visto che una chitarra battente ne ha 10. Il disco tra l'altro è suonato a 20 dita. E ancora, il più importante, venti come il soffio dei venti, portatore di novità e culture differenti, racchiuso nel vortice creato dal nostro duo di chitarra battente. E come ultima coincidenza anche le regioni come compongono la nostra Italia sono 20.

Quando è nata l’idea di unire due strumenti solisti?

Non esiste un momento preciso in cui è iniziata la nostra collaborazione, ma da subito si è creato uno scambio con un solo proposito: l’arte della chitarra battente.

All’inizio sembrava impossibile anche a noi far dialogare due strumenti solisti, ma il suono del nostro duo ha preso subito forma ed unicità nel momento in cui la creatività e l’espressione sono diventate complici.

Il duo di chitarra battente prevede una espressività notevole. Quanto allenamento è necessario?

L’allenamento necessario è sempre qualcosa di molto soggettivo. Una persona può raggiungere dei risultati in pochi minuti rispetto ad un’altra che potrebbe aver bisogno di giorni per raggiungere lo stesso obiettivo. Quindi più che il tempo è necessaria la qualità dell’allenamento. Di certo, per tenere la muscolatura sempre attiva e tonica, sono necessarie almeno alcune ore quotidiane di allenamento.

Se si tratta di uno strumento della tradizione, quanto il disco è legato al territorio?

Ogni nota di qualsiasi composizione nasce da un contesto. Sarebbe impossibile pensare che Bach avesse potuto comporre i concerti Brandeburghesi non vivendo in Germania o che Paco de Lucia suonasse flamenco senza essere nato in Spagna. Ognuno di noi porta dentro sé il bagaglio culturale del proprio territorio e anche noi portiamo dentro di noi il patrimonio musicale del sud Italia. Quindi il disco risulta legato al territorio sia per la chitarra battente, ma anche per le melodie, le armonie e i ritmi da noi utilizzati.

Quali saranno i vostri progetti futuri?

I progetti futuri sono tanti. Primo tra tutti, appena le condizioni lo permetteranno, c’è il progetto di portare le nostre chitarre battenti e la nostra musica in giro per il mondo con i nostri concerti. Inoltre, dato il crescente interesse soprattutto da parte dei giovani verso la chitarra battente (a testimonianza di questo c’è l’apertura della classe di chitarra battente con la docenza di Francesco Loccisano presso il - Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese (Cz) - che dopo solo due anni conta già 10 allievi provenienti da tutta Italia) la creazione di una scuola di pensiero della chitarra battente. Quindi di sicuro la pubblicazione prossima di un terzo metodo per chitarra battente come prosieguo de “La chitarra battente – metodo base” che abbiamo pubblicato qualche anno fa con l’etichetta fingerpicking.net. E di sicuro ci saranno nuove composizioni e nuove nostre uscite discografiche.