INTERVISTA: Ruggero Ricci, il canto liberatorio e passionale nel nuovo singolo ''Basterà l'amore''

MILANO - Voach, autore, cantautore, direttore artistico, giurato per svariati programmi e format TV di successo. Il giovane artista Ruggero Ricci torna, con la sua voce inconfondibile, a scaldare i cuori degli ascoltatori con “Basterà l’amore” (The Web Engine), il suo nuovo singolo disponibile in rotazione radiofonica ed in tutti i digital stores.

Il brano, scritto dallo stesso artista, è un encomio all’amore, una vera e propria preghiera in musica che conforta l’anima, specialmente in un periodo delicato e complesso come quello che, ormai da un anno, tutti noi stiamo attraversando; un canto liberatorio, raffinato e passionale dedicato al sentimento da cui tutto prende vita.

Ciao Ruggero, hai appena pubblicato “Basterà l’amore”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti com’è nato?

Da diversi mesi sentivo l’esigenza di esprimere questo disagio che avverto nelle giovani generazioni che spesso vedo insicure, ansiose, ma al tempo stesso desiderose di emergere e di volercela fare al tempo stesso, la grande presa di coscienza che la speranza e la musica rappresentano le nostre più grandi ancore di salvezza. Dato il periodo che stiamo vivendo ero ben consapevole della delicatezza del tema ed è stato come esorcizzarlo attraverso una canzone.

Come descritto nel Comunicato Stampa, il brano è un encomio all’Amore; quanto, l’Amore, influenza i tuoi pezzi?

L’amore per me è tutto: è ciò che ci sta tenendo in vita in un periodo dove è veramente faticoso trovare spiragli di libertà. Questa canzone ti prende per mano, ti invita a farti coraggio con un tono dolce e rassicurante, il suo scopo è quello, ovvero “non dimenticarti mai che non sei solo… l’amore e la musica non ti abbandoneranno mai”.

Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?

Ho sempre pensato che i riferimenti musicali siano parte integrante dell’identità di un artista. I miei sono Amy Winehouse, Lou Reed, Battisti, De André, Mia Martini… Non ho mai disprezzato nessun genere musicale, ho sempre pensato che la musica sia bella sempre e comunque e questo è fondamentale anche nella didattica musicale.

Tra le tue tante attività musicali, sei anche un Vocal Coach: cosa pensi della scena musicale della generazione Z?

Beh, credo che il festival di Sanremo di quest’anno sia la testimonianza di un’apertura generale verso la generazione Z. Una vera e propria rivoluzione indie positiva e necessaria per far prendere una boccata d’aria fresca all’attuale scena musicale italiana. Oggi tuttavia tutti, veramente tutti cantano… ma quanti possiamo chiamarli veramente “artisti”? Dovremmo interrogarci sulla qualità dei contenuti: testi di spessore, vocalità particolari, insomma dovremmo poterci ricordare di ciò che ascoltiamo… e non sempre ciò accade.

Tre parole per descrivere la tua musica...

Indie, elettronica, d’autore.

Progetti per il futuro? Nuovi singoli in vista, o perché no, un album?

Sono già proiettato mentalmente verso un nuovo singolo… che lascerà molte persone a bocca aperta, credo che mettersi in discussione significhi evolversi e non stare mai fermi. L’album è in continua evoluzione ma ha una forma definita ed un nome bellissimo. Ho le idee molto chiare a tempo debito sarò lieto di presentarvelo con piacere.