"Dopo due anni esatti dall’inizio della più grave crisi sanitaria che l’uomo abbia conosciuto, sono fermamente convinto che all’intera classe politica lucana stia sfuggendo di mano la situazione e i gravissimi problemi a cui bisognerebbe trovare immediata risoluzione. Infatti, dopo il dramma causato dalla diffusione del virus, e quindi della pandemia che siamo riusciti a contrastare solo grazie all’attuazione del piano di vaccinazione, unica arma a disposizione, e alla responsabilità degli italiani, ora ci troviamo a fare i conti con qualcosa che si sta sottovalutando: una grande crisi di carattere economico e quindi sociale".
Lo sostiene il Vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Baldassarre (FdI) che aggiunge: "Stiamo passando dalla pandemia sanitaria alla pandemia economica. Fin ora, in questi due anni, l’impatto devastante della crisi è stato mitigato con esigui ristori economici, i quali hanno rimpinguato anche le casse dei nostri piccoli comuni e delle regioni italiane, che hanno di fatto determinato l’ennesima crescita del nostro debito, la perdita delle nostre già risicate risorse disponibili e lo svuotamento delle nostre casse pubbliche. E quello che si sta prospettando desta non poche gravi preoccupazioni: l’impennata dell’inflazione e soprattutto l’aumento esponenziale del costo dei carburanti e dell’energia, che si è più che triplicato nell’arco di tre anni, e cioè dal 2019 ad oggi, prima dell’avvento del biennio Covid, sono segnali che avrebbero dovuto far scattare l’allarme generale; segnali rispetto ai quali convocare uno stato di emergenza generale economica e sociale".
"Ed invece - dice - si continua con la solita stucchevole insopportabile retorica politica. Dall’indecoroso spettacolo offerto nei giorni passati per l’elezione del Presidente della Repubblica, al quale colgo l’occasione per fare i migliori auguri di buon lavoro, ma rispetto alla cui elezione non ne condivido nè i modi nè i metodi: anacronistici, ipocriti, senza un vero sussulto che abbia prodotto un cambiamento, un riformismo, un rinnovamento necessario, un’alternanza. Per continuare e finire con la politica di carattere regionale, ostaggio di innumerevoli, improduttivi e quindi del tutto inutili vertici di maggioranza, isterismi da parte del partito maggioritario che sostiene il governo regionale, fatti di continue ingiustificate assenze durante le assise consigliari e più o meno velate minacce di crisi di governo, tatticismi per allargare la maggioranza, e per concludere, solo in ordine di tempo, i comportamenti assurdi e inauditi di dirigenti pubblici, che non condividiamo, non comprendiamo, non giustifichiamo in nessun modo, rispetto ai quali ne prendiamo le distanze, compreso le distanze da chi ha fatto certe scelte e continua a sostenerle".
"Io penso - continua - e questo è un invito prima a me stesso, di prendere esempio dai gradi padri politici del nostro Paese, di cui personalmente credo se ne avverta fortemente la mancanza. Uomini dello spessore politico e istituzionale come De Gasperi, Pertini, Craxi, Fanfani, Berlinguer, Almirante o il nostro conterraneo Emilio Colombo. Uomini di cui, purtroppo, nessuno ha saputo raccoglierne il testimone e seguirne l’esempio. Mi piace ricordare una frase che ho letto tempo fa: 'Si può competere con l’intelligenza, mai con la stupidità. L’intelligenza ascolta, capisce e anche se non condivide, accetta. La stupidità dimena nel suo ego, pretende ragione e non guarda oltre a ciò che vede la sua convinzione'".
"Ecco - conclude - io credo che ognuno di noi debba compiere un passo indietro e spogliarsi dei propri granitici convincimenti, delle proprie ragioni e raccogliete solo le ragioni di coloro per i quali rappresentiamo questa istituzione e cioè i LUCANI: non c’è più un giorno da perdere".