ROMA - Risse, violenze, studenti che provocano e professori che perdono la pazienza. É la scuola del 2022, o forse è la scuola che c’è sempre stata, che però oggi viene ripresa, filmata e postata. Una scuola chiamata ad occuparsi dell’educazione e della formazione di adolescenti sempre più complessi, mentre il ruolo del docente sembra aver perso autorità.
“Sono episodi che ci preoccupano. La scuola e i docenti stanno perdendo l’immagine di riferimento sociale. Chiunque si sente in diritto di dire la sua e a volte si arriva anche all’aggressione. E poi ci sono i casi in cui sono i docenti a perdere la pazienza e attuare comportamenti non in linea con il loro profilo- ha spiegato alla Dire Cristina Costarelli, dirigente del liceo ‘Newton’ di Roma e presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio- ma le sollecitazioni che tutti i giorni arrivano ai docenti sono tante. Bisogna fare in modo che ci sia una reale e piena fiducia tra scuola e famiglie”.
Per Costarelli, però, non è vero che questi episodi sono aumentati: “Sono fatti che ci sono sempre stati a scuola, ma prima non c’erano gli smartphone a filmare– dice la presidente di Anp- Davanti a questi strumenti, qualche docente sceglie di attuare la linea del divieto, altri di convivere ed educare all’utilizzo degli strumenti. Ma il divieto non è la strada giusta, perché appena finisce la lezione il problema si ripropone. L’unica via è quella della consapevolezza, un’altra forma di educazione che spetta al docente”.
Fare il professore, insomma, è diventato sempre più difficile. “Bisogna puntare ad un’alleanza con le famiglie nell’educazione dei giovani. Il docente continua ad avere prestigio, ma non ha un riconoscimento sociale di questo ruolo. L’autorevolezza non si attribuisce da sola, viene riconosciuta dagli altri. Ma se la stessa politica non dedica attenzioni e finanziamenti alla scuola, mi chiedo come possa cambiare questo riconoscimento”.
Fonte: Agenzia Dire