SENISE (PZ) - Si lavora a Senise per risolvere il grave problema idrico causato dalla rottura della condotta che da giorni costringe molti abitanti ad utilizzare autobotti per l’approvvigionamento d’acqua.
Stamattina infatti le macchine speciali progettate per realizzare l’attraversamento in sotterraneo per circa 300 m di lunghezza della nuova condotta idrica hanno iniziato a operare il “micro-tunnelling”. Sono macchinari già collaudati in precedenti esperienze.
“Ma adesso – afferma l’assessore regionale all’ambiente Cosimo Latronico che ha fatto un sopralluogo al cantiere – bisogna fare più di una riflessione: perché in tanti decenni non si è pensato a raddoppiare, creare un’alternativa, per mettere in sicurezza Senise e l’area limitrofa?
La comunità senisese ospita scuole superiori, centri anziani, centri medici diagnostici ed attività commerciali importanti per l’intera area circostante.
Superata l’emergenza, – prosegue Latronico – servirà realizzare un progetto, con Comune e AQL, per mettere una volta e per tutte Senise al sicuro.
Sono venuto oggi a Senise per essere vicino alla popolazione, per ringraziare il Sindaco, Acquedotto lucano, la Protezione Civile e tutti coloro che stanno dando il proprio contributo in questo momento di emergenza che non dovrà più ripetersi. Paghiamo oggi gli errori e le mancanze dei decenni passati. Non è più accettabile”.
Considerato il tempo necessario alla sostituzione dell’adduttore principale, si è fatto ricorso alle autobotti per la distribuzione di acqua potabile, si è provveduto ad implementare la portata idrica proveniente da una condotta secondaria.
Dal serbatoio “Pettirosso” è possibile erogare a tutto l’abitato. È stato poi realizzato un bypass utile ad immettere nella parte bassa della rete di distribuzione comunale un acquedotto rurale che contribuisce per circa 2 l/s.
Questa ulteriore portata permette di raggiungere la quantità complessiva di 9 l/s sull’intera rete. Scuole, Centro Anziani ed ASL ed i servizi essenziali al pubblico (ristorazione, alberghi) sono costantemente assistite mediante le autobotti, che riforniscono le cisterne.
“In questo modo oltre a garantire i servizi essenziali e vitali, si garantisce la tenuta del tessuto sociale e produttivo”, ha concluso Latronico.