Angela Coviello: la pittrice di origini lucane racconta le sue nuove opere


Nata a Milano ma nelle vene scorre sangue lucano, Angela Coviello, docente e pittrice, è stata la protagonista con i suoi quadri ''Villa e Riflessi' e 'Amira, al concorso promosso dall'Associazione “Alessandro Conti” per valorizzare il territorio di Monza.

Sin da piccola, si appassiona di pittura e teatro, studiano all’ Accademia di belle arti di Brera dove si specializza per l'insegnamento in arti figurative e sostegno scolastico nel 2007. Esplora vari linguaggi pittorici, dal body painting al batik, anche se il suo interesse principale è la pittura ad acrilico, olio e il disegno a pastello, sperimentando la  mescolanza dei colori, i riflessi della luce, il chiaroscuro. Ha collaborato con associazioni teatrali e partecipato a performance e spettacoli. Collabora con i musicisti Emanuele Tondo e Marco Palmieri nella produzione di foto e video musicali. Dal 2020 vive e lavora a Monza.

A che età hai lasciato la Basilicata per Milano? 

Sono nata in provincia di Milano, anche se i miei genitori sono entrambi lucani e fino ai 14 anni praticamente ho passato 4 mesi all’ anno in Basilicata, in provincia di Potenza.

Raccontaci delle tue opere.

Quest’ anno ho lavorato al liceo artistico “Nanni Valentini” : uscendo da quel luogo ogni giorno mi fermavo a guardare gli zampilli della fontana e i riflessi dell’ acqua. Ho voluto rappresentarne uno scorcio nell’ opera “Villa e Riflessi. In “Amira” c è una leggenda: si racconta che La leggenda racconta che Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, avesse fatto costruire un palazzo in città, nei dintorni dell'attuale Piazza Trento e Trieste. Nel palazzo di Monza viveva anche il suo giovane nipote Dagoberto.  Un giorno una rana di colore verde smeraldo, saltò sulla mano del giovane cavaliere, lo guardò negli occhi e poi si rituffò in acqua. Una sera di plenilunio, in cui le rane erano particolarmente rumorose, Dagoberto si affacciò alla finestra e vide la rana trasformarsi in una giovane fanciulla dai capelli a caschetto. La ragazza gli sorrise e svanì.“  

Passeggiando per il centro di Monza , vicino all’ Arengario (che ho dipinto alla sx della statua) ci si imbatte in questa statua che, sorridendoti, ti invita a prestarle attenzione e a sederti alla “fontana delle rane”. È una specie di “presenza” in piazza Ro ma, dove si possono vedere  il palazzo dell’ Arengario e altri edifici bancari.

Qual è il messaggio che vuoi mandare con le tue creazioni?

Ogni angolo di mondo ha le sue bellezze, basta fermarsi ad osservare e non smettere di meravigliarsi.