Pellegatta ci racconta il suo nuovo album ''Orbita'': INTERVISTA


E' disponibile sulle principali piattaforme streaming (in distribuzione The Orchard) "ORBITA", il nuovo album di PELLEGATTA, cantautrice e compositrice di Modena. L’album è prodotto da Paolo Iafelice, produttore discografico dell’etichetta Adesiva Discografica (già al lavoro con artisti del calibro di Fabrizio De André, Luciano Ligabue, Fiorella Mannoia, Eugenio Finardi). Le chitarre del disco sono state registrate da Sara Velardo, cantautrice e compositrice, i cori dalla cantautrice Francesca Sabatino in arte LAF. La copertina invece é stata realizzata dall’ artista Giulia Tondelli, il design del disco da Maria Lia Roncaglia con gli scatti fotografici di Enrico Maria Bertani.

Pellegatta (Manuela Pellegatta) è una cantautrice e compositrice italiana. Nata a Garbagnate Milanese e cresciuta ad Arese, fin da piccola si avvicina alla musica iniziando a prendere lezioni di pianoforte e flauto traverso per poi avvicinarsi anche a chitarra, basso ed armonica. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza non può fare a meno di riprendere la sua passione per la musica per farne una professione partecipando a diversi festival (MTV Music Week, Brianza Open Jazz Festival, Milano Music Week, Ferrara Busker Festival).

Grazie ad una borsa di studio Smartit riesce a concretizzare il suo album d'esordio “TRE MINUTI DI SBAGLI” con il produttore Paolo Iafelice per l’etichetta Adesiva Discografica. “Tre minuti di sbagli” è stato pubblicato il 7 ottobre del 2016 e presentato il 20 ottobre al Rock'n' Roll di Milano. Collabora con le cantautrici dell'etichetta per realizzare lo spettacolo musicale “Vita da cantautrice”, patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André. Prima della maternità parte per una tournée italiana per presentare insieme alle altre cantautrice dell'etichetta un tributo a Luigi Tenco.

Nel 2018 è tra i semifinalisti di Area Sanremo Giovani e il Premio Via Emilia “La strada dei cantautori” con il brano “Sulla spiaggia di Rimini”. Nel 2019 si lascia alle spalle Milano e si trasferisce a Modena. Il cambiamento la porta a scrivere un nuovo concept album che tocca tematiche ambientali e sociali, ricercando sonorità elettroniche. Inizia così un nuovo progetto, fatto di sperimentazioni vocali e sonore con loopstation e synth.

Che rapporto hai con la Basilicata?

Una volta sono andata a suonare per V per Vito Gravino di Matera, amava la musica e dopo la sua scomparsa hanno creato questa bellissima associazione  che ogni anno organizza questo evento con molti musicisti, sono grata per questo. 

Percepisci come vera quella cosa che si dice, che effettivamente al sud ci siano meno possibilità per suonare?

 I miei amici musicisti, sono pugliesi, lucani, calabresi e marchigiani.  Sono quelli che a Milano non hanno mai mollato, sapevano che dovevano arrivare lì per fare quello che volevano e con molti sacrifici. Alcuni sono tornati e hanno creato dei loro circuiti musicali. Il lookdown é stata una livella per tutti, c'è chi ha preso nuove strade e chi é rimasto fedele alla linea,  io sono nel mezzo, ho un bimbo di 7 anni, continuo a fare la cantautrice ma svolgo un altro impegno, non rimpiango la mia scelta , al momento é l’unica che mantiene in piedi la famiglia e i sogni. Non é detto che ritorni a fare solo la cantautrice.

E sul tuo percorso come artista e musicista, che ruolo ha avuto un evento segnante come quello della pandemia?

Come se avessi aspettato in una sala d’attesa, tante persone si sono avvicinate per raccontare la loro storia e ne ho scritto un album Orbita. Orbita adesso ha voglia di viaggiare fare kilometri anche se l’album é stato scritto e musicato stando ferma, sospesa, so che mi prenderà per mano e mi farà prendere il primo treno e conoscere belle anime.   

“Orbita” è il tuo nuovo disco, molto emotivo e sentito. Quanto c’è di autobiografico? 

Lo percepisco come una mia creatura da sostenere, far crescere, incoraggiare e anche se riceverà dei no, dovrà non abbattersi. Perché questo disco é nato per osservare ed essere osservato. 

È difficile essere un’artista indipendente oggi? Che cosa senti di non essere ancora in grado di fare “da sola”?

E sempre difficile essere un artista in generale, essere un artista indipendente dipende da come te la vivi.  Sento che non sono una tuttologa e non voglio diventarlo, mi affido ai professionisti che intendono collaborare con me.  Se ognuno fa il suo si cresce bene insieme. 


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