
Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.com: “L’uragano Erin, dopo aver spaventato la costa orientale degli Stati Uniti d’America, raggiungerà in settimana il comparto nord-occidentale dell’Europa come tempesta atlantica, dove porterà severo maltempo con venti tempestosi, piogge torrenziali e onde oltre i 4-5 metri. I suoi effetti si avvertiranno anche sull’Italia.”
LA STORIA DI ERIN, UN URAGANO DA RECORD - “L’uragano Erin è stato uno dei fenomeni atmosferici più imponenti e rapidi mai osservati nell’Atlantico. Nato al largo delle coste africane in pochi giorni ha assunto la forma di tempesta tropicale e a Ferragosto ha raggiunto lo status di uragano. In appena 24 ore, le acque caldissime dell’oceano lo hanno trasformato in un mostro di categoria 5, con venti che hanno toccato i 260 chilometri orari: una delle intensificazioni più rapide mai registrate,” spiega Manuel Mazzoleni, meteorologo di 3bmeteo. “Ma ciò che ha reso Erin davvero eccezionale non è stato solo il suo picco di intensità, bensì la sua immensità. Con un diametro superiore agli 800 chilometri, l’uragano è entrato tra i più vasti mai registrati nell’Atlantico. Da ieri, venerdì 22 agosto, Erin si è trasformato in tempesta post-tropicale, allontanandosi verso il Nord Atlantico, dove le acque più fredde e la presenza di correnti più intense in quota lo hanno progressivamente trasformato da sistema tropicale (struttura simmetrica a “cuore” caldo) a ciclone o tempesta extratropicale.”
EX-URAGANI IN EUROPA, NON SONO UN’ECCEZIONE - “L’arrivo di ex-uragani in Europa non è un’eccezione, come la storia ci insegna,” prosegue Mazzoleni. “Le correnti atlantiche e l’interazione con i venti in quota possono prolungarne la vita e spingerli verso il Vecchio Continente, dove tuttavia non arrivano mai come uragani veri e propri, ma sempre come potenti tempeste extratropicali. Storici esempi sono Ophelia – ricordata come l’uragano più orientale dell’Atlantico – che nel 2017 devastò l’Irlanda; Gordon, nel 2006, che colpì duramente le Azzorre, la Spagna, l’Irlanda e il Regno Unito; Leslie nel 2018 in Iberia e Francia; Debbie nel 1961 in Irlanda; Vince nel 2005 in Andalusia; e Kirk nel 2024, che si spinse fino al cuore dell’Europa. La storia ci insegna che questi sistemi, pur trasformati, possono portare venti tempestosi, piogge torrenziali, mareggiate e pericoli reali. Con il cambiamento climatico, potrebbero diventare fenomeni più frequenti e intensi”- precisa il meteorologo di 3bmeteo.
MA CHE EFFETTO AVRÀ IN EUROPA E SULL’ITALIA ? - “A inizio della prossima settimana l’ex uragano Erin si porterà sull’Atlantico settentrionale come intenso ciclone extratropicale con minimi di pressione anche inferiori ai 970 hPa,” aggiunge Mazzoleni. “Da esso partirà un’intensa perturbazione destinata ad attraversare le Isole Britanniche, ma in grado anche di raggiungere l’Europa occidentale. La sua azione favorirà inizialmente la risalita di nuove masse d’aria roventi dal Nord Africa verso il Mediterraneo centrale, provocando una nuova rapida ondata di caldo sul Sud Italia. Secondo le ultime elaborazioni modellistiche, da confermare nei prossimi giorni, le massime mercoledì in Sardegna potranno superare i 35°C, mentre tra giovedì e venerdì localmente si potrebbero sfiorare i 35-37°C in Puglia, Metapontino, Calabria e Sicilia. Allo stesso tempo, dalla depressione originata da Erin si organizzerà un’intensa perturbazione destinata a raggiungere il Nord Italia entro mercoledì/giovedì e, entro fine mese, attraversare buona parte della Penisola. Usando il condizionale, vista la distanza temporale, il maltempo potrebbe essere molto intenso e potenzialmente pericoloso, in particolare tra medio-alto Piemonte, Lombardia centro-settentrionale, rilievi del Nordest, Levante ligure e alta Toscana, dove la maggior parte dei modelli previsionali evidenziano accumuli anche oltre i 150-200 mm in sole 48 ore.”
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