Strage di braccianti a Scanzano: una ferita per la Basilicata, servono risposte concrete



Il Movimento 5 Stelle Basilicata esprime profondo cordoglio per la tragedia avvenuta a Scanzano Jonico, dove quattro giovani braccianti agricoli hanno perso la vita e altri sei sono rimasti feriti in un drammatico incidente stradale lungo la Fondovalle dell’Agri.

Una tragedia che non può essere ridotta a un semplice incidente: è l’ennesimo capitolo di una emergenza civile e sociale che riguarda le condizioni in cui migliaia di lavoratori agricoli, italiani e stranieri, sono costretti a vivere e spostarsi ogni giorno.

Ancora una volta, l’agricoltura lucana mostra il suo lato più fragile: assenza di trasporti pubblici adeguati, sfruttamento della manodopera, strade pericolose e inadeguate, mancanza di controlli e di una reale pianificazione territoriale. Tutto questo è il risultato di un modello produttivo che si regge sull’invisibilità dei lavoratori e sulla deresponsabilizzazione delle istituzioni.

Il Movimento 5 Stelle chiede con forza che la Regione Basilicata convochi immediatamente un tavolo con le organizzazioni sindacali, le aziende agricole e le prefetture, per definire un piano straordinario di sicurezza e mobilità per i lavoratori agricoli, con:

- trasporti pubblici e convenzionati sicuri;

- verifiche sistematiche su aziende e intermediari;

- contrasto effettivo al caporalato;

- tutela sanitaria e legale per i braccianti migranti;

- sostegno ai comuni del metapontino per il controllo del territorio e la manutenzione delle strade rurali.

La manifestazione promossa oggi da diverse sigle sindacali a Scanzano Jonico rappresenta una voce collettiva che la politica deve ascoltare, non limitandosi alle parole di cordoglio ma assumendo impegni concreti.

Il Movimento 5 Stelle ribadisce che la sicurezza sul lavoro è un diritto universale, e che ogni morte evitabile è una sconfitta dello Stato. La Basilicata non può tollerare di essere ricordata per le sue strade insicure e per il sangue versato da chi lavora nei campi per pochi euro all’ora.

È tempo di cambiare rotta: servono politiche pubbliche che mettano le persone prima del profitto e che restituiscano dignità al lavoro agricolo. Solo così la nostra regione potrà definirsi davvero civile e giusta.Arnaldo Lomuti, Alessia Araneo, Viviana Verri. 

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