Cavallo ha poi ricordato che con oltre 4 mila addetti “la forestazione è un'industria dalle dimensioni considerevoli che impatta in maniera sensibile sul reddito delle famiglie e rappresenta uno dei pochi ambiti in grado di frenare i processi di spopolamento che interessano la nostra regione”. Proprio la decrescita demografica è per il segretario della Fai Cisl “un tema sfidante sul quale si gioca il futuro della Basilicata se consideriamo che nel giro di quarant'anni rischiamo di quasi dimezzare la nostra popolazione residente”. Per il sindacalista della Cisl “in questo scenario demografico il comparto forestale riveste un'importanza strategica, non solo in materia di tutela ambientale, difesa del suolo, prevenzione antincendio, tutela della biodiversità, ma anche come volano in grado di assicurare opportunità di lavoro e reddito e trattenere la presenza dell’uomo su un territorio fragile e a forte rischio di spopolamento”. Cavallo ha infine rimarcato la necessità di “sperimentare nuove forme di cooperazione tra pubblico e privato ma chiarendo ciò che è pubblico, ovvero la funzione protettiva del territorio e del patrimonio forestale, e ciò che è privato, ovvero la valorizzazione economica delle risorse boschive. La forestazione produttiva non può che nascere da questa cooperazione”, ha concluso il segretario della Fai Cisl.