Guglielmo Lai, esordio nella musica con il brano ''La panchina'': ''Un inno alla spensieratezza e alla voglia di sorridere''


E' disponibile in tutti i digital store ''La panchina'', il nuovo singolo della giovane promessa della musica italiana, Guglielmo Lai. 

Cantautore salentino di 27 anni, “dolcemente irriverente” e dalla personalità marcatamente "guglielmesca" come ama definirsi lui stesso, porta nelle sue canzoni semplicità melodica e grande curiosità nell'indagare i mezzi di espressione del linguaggio musicale. Un cantautore trasparente che mette la sua grande perizia artistica al servizio di una scrittura che è sempre rivolta a sensazioni sonore e di contenuti in cui si possano rispecchiare i giovani ed anche chi giovane già lo è stato, in una chiave di lettura semplice e diretta. Frontman della sua band con cui fin dagli anni giovanili ha suonato live in Salento, Guglielmo è artista “sui generis” che rifugge dall'apparire per focalizzarsi su sé stesso e le sue storie fatte di sensazioni, oggetti e/o situazioni scolpiti come marmo, in cui lui, ragazzo che canta, diventa il ragazzo in cui tantissimi ritroveranno il filo conduttore delle loro vite. Ecco cosa ci ha raccontato.

Da cosa nasce il nuovo singolo? 

"Io, te e la panchina" nasce dalla voglia di raccontare l’ambiente in cui sono cresciuto, quello della provincia. E' stata registrata in modo professionale solo di recente, quando la Sonos Records si è interessata al lancio ritenendola una "canzone molto fresca". In realta' il brano l'ho scritto a 18 anni (oggi ne ho 26) e nacque in pochi minuti. Ricordo che  ero in uno studio di produzione insieme ad un mio amico, Frank Scippo a.k.a Francesco Ungaro, che si occupo' degli arrangiamenti. Come tutte le tracce del disco “Provincia”, questa canzone nasce dalla genuina spontaneità dei 18 anni, eta' in cui ci si lancia senza paracudute e, soprattutto, ci si diverte con poco, anche stando seduti su una panchina.

Quando ti sei avvicinato alla musica? 

La primissima canzone credo di averla scritta a 15 anni. Tornavo a casa con lo scooter e quella giornata fu così orribile che pensai a come sarebbe stato poterla raccontare in rima. Misi una frase dopo l’altra, solo nella mia testa, poi ho preso carta e penna ed è venuta da se. Dopo averne scritte tante di canzoni, un giorno mi decisi a registrarne una. Contattai Frank Scippo, un ragazzo della mia età che aveva uno studio di registrazione nel paese accanto al mio, e con lui è nato un grande feeling musicale. Andavo e venivo da casa sua in continuazione, il nostro entusiasmo non era governabile e  le idee venivano in maniera spontanea. Quasi giocando è nato quindi il mio primo disco, “provincia”, dal quale la Sonos ha deciso di estrapolare il singolo Io, te e la panchina.

La pandemia ha creato dispiacere e polemiche anche nel settore dello spettacolo. Cosa ne pensi? 

Ho seguito con interesse la manifestazione dei BauliInPiazza. Penso che il malcontento sia legittimo, il mondo della musica (già precario di per se) ha subito un duro colpo a causa della pandemia. E quando finira' sarebbe bello se le Istituzioni trovassero un modo per garantire un futuro a tutti gli operatori del settore.

Cosa ti ha insegnato questa situazione? 

Avevo messo su un complesso musicale di supporto al mio progetto cantautorale. Abbiamo provato per oltre un anno inseguendo tecnica e costanza, eravamo pronti per fare serate live ma è arrivato il lockdown. E' andato tutto in fumo. All'inzio mi sono sentito arrabbiato ma poi ci ho ragionato su: non è  stato tempo perso, perché ho vissuto, abbiamo vissuto. Quindi se c’è una cosa che ho imparato è che bisogna dare sempre il meglio al di là di quello che può  succedere in futuro.

Cosa ci riserverà Guglielmo? 

A breve sarà pronto il mio secondo disco “Ognuno ha la sua Voglia”: 8 canzoni scritte con anima e cuore. Se c’è una cosa che mi rende orgoglioso di questo lavoro è che è stato completamente suonato da musicisti, nulla è stato affidato all’elettronica e ai suoni artificiali. Quanto questa sia una mossa indovinata sotto l’aspetto discografico non posso saperlo. Il verdetto sarà la risposta degli ascoltatori. Il mio obbiettivo è quello di crearmi una nicchia di pubblico che apprezzi davvero quello che faccio e quello che sono.. senza forzature commerciali e canzoni preconfezionate.