Come sono nati i brani di questo nuovo progetto?
Ho avuto sempre il pallino di scrivere testi e canzoni, inventando melodie e storie; in realtà alcuni momenti della vita, e alcuni momenti speciali e l’incontro con persone speciali mi hanno ispirata, così lo scorso anno mi sono trovata a ripensare a questo progetto musicale che avevo lasciato per anni nel cassetto. Durante il lockdown ho riascoltato i brani che avevo scritto e mi sono detta, perché non farne un album? Avevo già pubblicato dei singoli, così mi è balenata l’idea di pubblicare un album legato alle radici, al mare e alla ricerca di noi e della nostra identità . Il mare parla con i suoi silenzi, con le onde o con la lentezza delle acque quiete. Parla con i suoi blu e con tutte le sfumature del ciano.
Per esempio nel brano Petru e Rosa il mare rappresenta anche la famiglia e il porto sicuro; la sirena di cui si parla nella storia rappresenta invece il mistero e la fascinazione; e in ultima analisi quello che davvero ci muove e ci fa evolvere è il viaggio, che è un continuo rinascere, una partenza e un ritorno : una sorta di forza vitale e ancestrale che ci guida e sorregge, metafora della Sicilia e della ricerca della nostra vera essenza.
La Sicilia è la protagonista del disco. Cosa rappresenta per te?
Quando si pensa alla Sicilia, inevitabilmente i ricordi personali si sovrappongono alle descrizioni letterarie, così come i fatti di attualità si intrecciano alle fantasie mitologiche e il folklore si confonde con i luoghi comuni, suggerendo così percorsi alternativi all’immaginazione .Questo progetto è una sorta di viaggio emozionale, oltre che musicale in cui ci si scopre, con un pizzico di gioco e di leggerezza quasi rapiti da un’atmosfera senza tempo.
E’ come entrare nel mondo a piedi nudi e girare spazi vuoti da riempire con l’immaginazione. La “malia” della musica fa il resto: si ha quasi la sensazione non di attraversare un luogo, ma di essere attraversati da esso; un luogo che hai abitato con le pietre della strada, le panchine e le viuzze e te ne stai lì, magari ricordando un vecchio paltò. E poi il mare che ci travolge con le sue ricchezze, mentre le cose fluiscono e si perdono alle spalle sfumando. Gli strumenti della tradizione non mancano, c’è la fisarmonica, i mandolini e la chitarra, una chitarra speciale quella del musicista e arrangiatore Tom Sinatra, dal potente suono di una grande orchestra illuminata dal bagliore della luna. Una fuga e un ritorno, la ricerca di noi stessi nell’altro, alla ricerca della nostra parte migliore, da trovare nella nostra storia collettiva, nella natura e nelle origini alla scoperta della nostra vera essenza, della nostra identità e delle radici più profonde.
Parlaci del nuovo singolo estratto dal disco, U megghiu jocu.
U megliu jocu è difficile da tradurre , letteralmente sarebbe , vuoi sapere qual’e’ il miglior gioco? Fai bene e parla poco. Ma in realtà vuole alludere ai continui giochi che la società ci impone, ai ruoli che dobbiamo interpretare per essere accettati o avere successo nei vari contesti, ma questo a volte ci limita nella nostra autenticità. Interpretiamo spesso mal volentieri i ruoli che la società ci impone. L’umorismo , come diceva Papa Francesco in una recente intervista e ancor prima il grande drammaturgo Luigi Pirandello , forse è l’unica arma che può aiutarci a vivere meglio.
In questo brano, che prende vita dai proverbi siciliani, Il ritmo e la musica ci guidano e scacciano i pensieri, quelli brutti e quelli belli non fai in tempo ad avere la soluzione dell’enigma che la musica e il suo ritmo ti travolgono e ti fanno dimenticare qual è la soluzione e se c’è un’obiettivo o una fine. Quello che temi é quello che più ami e il suo mistero. Per esorcizzare la noia, l’indifferenza e il rutilante turbinio di questa nostra epoca la “cura” é il gioco , la natura , la musica, l’immaginazione e la nostra identità perduta da ritrovare nelle origini e nelle radici più profonde.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare?
Vinicio Capossela, un artista eclettico e un po’ fuori dal coro che cerca di esprimersi non preoccupandosi troppo di piacere a tutti i costi. Il suo essere creativo e non simile a nessun altro esprime la sua essenza e il suo estro. Ma anche Sergio Cammariere, un grande artista e musicista , lo trovo elegante e di grande gusto.