Capocotta, ''Bagnasciuga'' è il singolo di debutto: ''E il primo passo fuori da uno spazio tutto nostro''



E' disponibile in digitale e in radio "Bagnasciuga" (TheKidsAreAllRight by Dcave records), il singolo che segna il debutto ufficiale dei Capocotta, band nata ad Agrigento durante il silenzio del lockdown e cresciuta tra palchi, chilometri e suoni che mescolano rock e cantautorato. Il singolo apre la strada all’uscita di un EP, previsto a breve, che racconta le origini e l’evoluzione di una band nata in un tempo sospeso, ma con lo sguardo ben piantato nel futuro.

“Il brano racconta la fine di una relazione, - dice la band - ma lo fa con uno sguardo rivolto in avanti. Quando una storia si chiude, lascia dietro di sé frammenti che, se usati per guardarsi dentro e ricominciare, possono diventare la base di una nuova pagina.”

 L’autore del brano è Gabriele Bonfanti, mentre il produttore artistico Daniele Grasso.

Al singolo hanno collaborato Gabriele Bonfanti (chitarra, voce), Davide Bonfanti (chitarra), Antonio Palermo (basso), Leonardo Santino (basso)

 Capocotta è una band nata siciliana nata nel periodo del lockdown, quando il mondo si è fermato ma la musica ha continuato a farsi spazio. Il progetto prende vita dall’incontro tra un cantautore e un batterista: un’intesa immediata, costruita su testi, ritmo e una chitarra che ha fatto da collante per le prime canzoni. Appena le condizioni lo hanno permesso, la formazione si è completata e la band ha iniziato a suonare dal vivo, portando in giro un sound che mescola rock e cantautorato con spontaneità e passione. Nel 2022 hanno registrato una demo che ha segnato il primo passo concreto del progetto, ma è stato l’incontro con l’etichetta TheKidsAreAllright a dare una vera svolta al percorso della band. Grazie alla collaborazione con il produttore Daniele Grasso, prende forma il primo lavoro discografico ufficiale.

Una storia ancora giovane, ma con qualcosa da dire e da far ascoltare.

Benvenuto! Iniziamo subito parlando di Bagnasciuga. Cosa rappresenta per te questa canzone?

Grazie! Bagnasciuga è il punto di partenza, il primo passo fuori da uno spazio tutto nostro per entrare in dialogo con chi ascolta. È una canzone che nasce da una fine ma guarda avanti, un ponte tra il passato e ciò che può ancora nascere. Per noi rappresenta il coraggio di condividere qualcosa di molto personale e trasformarlo in qualcosa di comune. È come dire: “questa è la nostra storia, magari può parlare anche un po’ della tua”.

Sembra quasi che il mare e il bagnasciuga siano delle metafore per descrivere stati d’animo. Come è nata l’idea per il brano?

Hai colto in pieno. Il bagnasciuga è quella linea instabile tra terra e mare, tra ciò che finisce e ciò che continua a muoversi. È un’immagine che ci è venuta naturale per parlare di una relazione che cambia forma, ma non svanisce del tutto. Gabriele, che ha scritto il brano, ha preso spunto da esperienze personali, ma anche da quel senso di sospensione che tutti viviamo quando qualcosa finisce e non sappiamo ancora cosa verrà dopo.

⁠A livello sonoro, come descriveresti il brano? C’è un’energia che ti lega al mare anche nella musica?

Il suono di Bagnasciuga è stato costruito con attenzione al respiro, al vuoto, ai silenzi giusti. Abbiamo cercato di trasmettere una sensazione liquida, in movimento, come le onde. È un brano intimo ma non malinconico, leggero senza essere superficiale. In qualche modo sì, c’è un’energia che richiama il mare: quella libertà un po’ selvaggia, quella forza calma che può accogliere ma anche travolgere.

⁠Parlando di cambiamento, il tuo percorso musicale è stato abbastanza interessante. Com’è evoluto il tuo stile rispetto ai primi lavori?

All’inizio eravamo più istintivi, meno consapevoli. Il lockdown ci ha costretto a rallentare e ascoltarci sul serio. Da lì è emersa una scrittura più matura, più essenziale. Non inseguiamo un suono “alla moda”, preferiamo scavare in quello che ci somiglia davvero. Lo stile si è affinato: oggi siamo più attenti alla sottrazione, a far parlare le emozioni con semplicità, senza orpelli.

Cosa c'è nel futuro per Capocotta? Hai progetti in cantiere?

Sì, stiamo lavorando a un EP che sarà una piccola mappa emotiva: ogni brano racconterà una sfumatura diversa del nostro mondo. Ci sarà spazio per l’ironia, per la rabbia, per il disincanto, ma anche per la speranza. Vogliamo continuare a costruire qualcosa di autentico, passo dopo passo. Il futuro, per noi, è fatto di verità condivise e canzoni che restano, anche in silenzio.


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