Alessandro Ravera ci racconta il suo nuovo singolo ''Fantera'': Intervista


“Fantera” è il primo singolo tratto dal nuovo progetto discografico del pianista Alessandro Ravera, dal titolo “1776”. Ecco cosa ci ha raccontato. 

Il titolo del tuo ultimo singolo è molto evocativo: cosa significa Fantera per te?

 In primo luogo è una parola di cui mi piaceva la musicalità. Poi, entrando più nello specifico, Fantera è semplicemente l'unione dei cognomi di Filippo - mio migliore amico - e del mio: Fantini e Ravera. Dato che il tema originario di questo pezzo è nato in un periodo di vita in cui giocavamo a fare musica chiamandoci i "Dj Fantera", questo titolo viene da lì. 

C'è un verso che senti particolarmente tuo, oggi?

In realtà Fantera è un brano strumentale, quindi non ha versi in senso letterale. Però se penso alla musica come a un discorso senza parole, direi che c’è un passaggio — da secondo 44 circa a 1 minuto e 29 — che oggi sento molto mio: questo crescendo, direi quasi climax, è molto in linea con la direzione che sento di voler dare alla mia vita in questo momento: rinnovarsi, crescere e lasciarsi vecchi limiti alle spalle.

Fantera ha un sound molto notturno. È voluto? C’è un messaggio preciso che volevi trasmettere con questa traccia?

In parte è voluto e in parte no. Potemmo dire che c’è un clima avvolto anche un po’ da un certo mistero. Forse un po’ come l’amicizia con Filippo: tanto esplicita e potente in certi momenti e periodi di vita, quanto distante ed enigmatica in altri.  Riguardo il messaggio preciso direi di no, però posso dire che era chiara l’intenzione in me di far emergere la forza del nostro legame, a prescindere dagli alti e bassi che si possono avere lungo il percorso di condivisione. 

Cosa ti ha sorpreso di più dopo l’uscita del brano?

Sicuramente i commenti e i feedback ricevuti da tante persone diverse — anche da chi non mi conosceva affatto. Il fatto che qualcuno si sia preso il tempo per raccontarmi l’effetto che l’ascolto avesse avuto su di lui o lei l’ho trovato profondamente interessante. Mi ha aperto a prospettive e immagini nuove, che non avevo assolutamente previsto.


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